Francesco Targhetta, con “Le vite potenziali” vince il Premio Berto 2018

Francesco Targhetta vince il Premio BertoRICADI – A vincere la XXVI esima edizione del Premio Berto, è Francesco Targhetta con il romanzo “Le vite potenziali”, Mondadori. La proclamazione è avvenuta ieri sera nella suggestiva casa Berto di fronte ad un folto pubblico che, attento, ha seguito l’alternarsi di reading di brani tratti dalle opere di Giuseppe Berto, Il male oscuro e Anonimo veneziano, con gli attori Alessandro Cosentini e Jo Lattari, accompagnati dal musicista Massimo Garritano, su realizzazione del Comune di Ricadi e la collaborazione dell’Associazione Avvistamenti Teatrali.

Targhetta, nato a Treviso, è un giovane esordiente di soli 38 anni. Insegna lettere alle scuole superiori e già, nel 1999, da studente dell’ultimo anno del Liceo, ha vinto il Premio di scrittura Berto Giovani nella sezione poesia. Ha già pubblicato un  libro di poesie (Fiaschi, ExCogita, 2009) e un romanzo in versi (Perciò veniamo bene nelle fotografie, Isbn, 2012). Nel 2014 ha vinto il premio Delfini e il premio Ciampi e con questo suo esordio in prosa,  oltre a vincere il Premio Berto è finalista del Campiello. Targhetta è stato proclamato e premiato, con un assegno di 5 mila euro.

La Giuria del premio Berto, presieduta dal giornalista Antonio D’Orrico, e formata da Cristina Benussi, Giuseppe Lupo, Laura Pariani e Stefano Salis, tra i cinque finalisti (Carlo Carabba, Oreste Lo Pomo, Mirko Sabatino, Matteo Trevisani),  ha scelto Targhetta con “Le vite potenziali”, romanzo nel quale lo scrittore «raggiunge un felice equilibrio tra la narrazione di un tempo quotidiano e il resoconto di un’epoca dove tutto è IMG_0007permanentemente inconcreto, tutto è racchiuso negli spazi di una provincia che si fa periferica rispetto al cuore pulsante dell’Europa e perfino il lavoro, da sempre considerato a fondamento di ogni esperienza umana, diventa una lotta tra avversari evanescenti. Ritratto generazionale, espressione di una contemporaneità problematica, indagine sulle tante lacerazioni di una felicità inseguita e mai definitivamente raggiunta, Le vite potenziali ha il pregio di raccontare il nostro presente con la complessità di un paesaggio senza passato e senza futuro. Ed è il resoconto – ha motivato la Giuria – già maturo di un autore che arriva alla letteratura avendo alle spalle un mondo adulto da raccontare».  

Del Premio Berto, organizzato dal Comitato Promotore, fanno parte anche i Comuni di  Ricadi e Mogliano Veneto, l’Associazione Culturale Giuseppe Berto, cui partecipano Emanuela ed Antonia Berto, moglie e figlia dello scrittore, con la collaborazione dei Licei Statali “Giuseppe Berto” di Mogliano Veneto e Ricadi e il patrocinio della Regione Calabria.

«Giuseppe Berto –  hanno dichiarato Giulia Russo e Carola Arena, sindache rispettivamente di Ricadi e Mogliano Veneto –  ha amato la sua terra di origine e quella di adozione, il Veneto e la Calabria, Mogliano Veneto e Capo Vaticano e noi siamo orgogliose di mantenere in vita questo Premio che, oltre ad essere un appuntamento importante per la scoperta di nuovi talenti della letteratura italiana, è un ponte, tra due città, due regioni, due culture, due comunità. Quest’anno ricorre il 40mo anniversario della scomparsa di Berto, che a Capo Vaticano è sepolto, e le sue due città organizzeranno una serie di eventi per celebrarlo e mantenere viva la memoria di uno dei più grandi autori del Novecento italiano e questo legame tra le sue due terre».

Vittoria Saccà

About Vittoria

Docente di Materie letterarie presso il Liceo Scientifico "Berto" di Vibo Valentia. Vivo a Tropea, splendida cittadina che si affaccia sul mar Tirreno. Sono giornalista pubblicista.

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