Premio Shahrazad, rivolto sia a donne che a uomini

STEFANACONI- Di primo impatto, il premio Shahrazad sembra sia stato un riconoscimento all’impegno di sole donne. Invece non è così, perché ad essere stati premiati sono stati uomini e donne della terra di Calabria che hanno cercato di valorizzare l’essere femminile mettendolo sullo stesso piano di quello maschile, perché sia l’uno che l’altro sono le facce di una stessa medaglia. E’ questo il significato del premio che è stato ideato dall’associazione GAM (Gabbiano Anna Maria) presieduta dal colonnello Pasquale Romano, dal club per l’Unesco di Vibo Valentia e dall’associazione MedExperience.

La cerimonia di consegna del premio si è svolta presso l’Accademia delle belle arti Fidia ed è stato proprio Romano ad illustrare il perché il premio è stato legato alla mitica figura di Shahrazad, protagonista de Le mille e una notte, che divenne il simbolo del genio islamico femminile. Shahrazad, figlia del Gran Visir, ha raccontato il colonnello Romano «si offre come vittima sacrificale per sposare il re Shahryar che, tradito tempo prima, non solo aveva ucciso la propria moglie, ma aveva anche proceduto a decapitare sistematicamente all’alba, centinaia di vergini innocenti, ciascuna da lui sposata la sera prima. Contro il parere del padre, Shahrazad insiste nel confrontarsi con il re per tentare di porre fine alle stragi.  E’ per questo che Shahrazad è considerata, dalle donne islamiche, una eroina politica, praticamente una femminista ante-litteram».

Ma con intelligenza, lei fu in grado di influenzare gli uomini di potere, infatti, la prima notte, pensò di raccontare una storia che catturasse così tanto il re tanto da volerne ascoltare un’altra e così via.

«Se noi collochiamo questa giovane donna in un contesto eminentemente politico, spesso trascurato da noi occidentali, dove il personaggio è sminuito come frivola intrattenitrice – ha proseguito Romano – la sua rilevanza come modello comportamentale diventa palese. Se ci si concentra sul suo obiettivo e su come ha salvato non solo se stessa, ma anche il regno intero, agendo lentamente sul principale responsabile delle decisioni, il re, la sua iniziale posizione di debolezza non fa che esaltare il risultato raggiunto. Non solo la sua strategia funziona dal momento che il re rinuncia al suo macabro progetto di decapitare le sue spose all’alba, ma riesce anche a sovvertire le convinzioni, le motivazioni e la psiche profonda del marito, dato che egli riconosce, dopo i primi sei mesi, di aver avuto torto assoluto nella sua collera contro le donne» e di farlo pentire delle violenze usate contro di loro.

Ecco, ha aggiunto il colonnello Romano «l’eroina Shahrazad ci rammenta cosa questo concetto significhi: il riconoscimento della donna come essere forte, indipendente e pari all’uomo». E’ questo, ha concluso «il significato del premio Shahrazad che viene conferito a coloro i quali s’impegnano per valorizzare il femminile introducendo l’eterogeneità ed il pluralismo, secondo il principio basilare dell’uguaglianza».

Vittoria Saccà

About Vittoria

Docente di Materie letterarie presso il Liceo Scientifico "Berto" di Vibo Valentia. Vivo a Tropea, splendida cittadina che si affaccia sul mar Tirreno. Sono giornalista pubblicista.

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