La città si prepara alla lotta

TROPEA – Assemblea partecipata, quella che si è svolta mercoledì nel salone della biblioteca comunale. L’argomento del quale si è parlato è molto sentito da tutti, ovvero la paventata chiusura dell’Unità Operativa di Oncologia, stabilita dal decreto 106 del 20 ottobre, emesso dal Governo regionale. Misura che vorrebbe essere uno dei passi da compiere per attuare il piano di rientro dai disavanzi del settore sanità. Un coro unanime di No si è immediatamente alzato quando la notizia è stata resa nota. Perché l’U.O. di Oncologia ha sempre svolto il suo ruolo con impegno ed egregiamente. Non si può, quindi, pensare di cancellare un servizio ben avviato e, per di più, purtroppo necessario per l’intera provincia vibonese.

L’incontro avvenuto in biblioteca è stato voluto dal comitato che si è immediatamente costituito per la difesa dell’ospedale, sorto sulla scia del gruppo facebook “No allo smantellamento dell’ospedale di Tropea”. Erano presenti al tavolo la dottoressa Maria Grazia Arena che dal 2001 porta avanti l’U.O. di Oncologia, la presidente dell’Avis Caterina Forelli, la presidente di Insieme per, il rappresentante del comitato Francesco Rotolo, il sacerdote don Ignazio Toraldo di Francia.

Scopo dell’incontro è stato quello di trovare il giusto modo per organizzare una manifestazione che abbia alta risonanza e che faccia giungere al governatore Scopelliti la voce della gente di un territorio che rivendica il proprio diritto alla salute.

Tantissimi i presenti, da rappresentanti di associazioni e sindacati (Spi, Cisal Calabria), a rappresentanti politici, a cittadini che dell’U.O. di Oncologia devono purtroppo usufruirne, a cittadini interessati al problema perché la salvaguardia dell’ospedale interessa veramente tutti.

Sono state ascoltate le dichiarazioni di Arena che vive giornalmente le vicende, anche umane, dell’Oncologia, quelle di Forelli che ha anche coordinato i tanti interventi, di Rotolo che ha fatto una breve analisi del decreto, di don Ignazio che ha parlato a nome di tutti i parroci di Tropea. “Noi parroci di Tropea – ha detto il prelato – non possiamo rimanere silenziosi di fronte a ciò che sta accadendo nel nostro ospedale. Non possiamo farlo perché questa gloriosa e plurisecolare istituzione è nata dalla fede e dalla carità del nostro popolo in tempi, per certi versi, ancora più difficili dei nostri. Non possiamo farlo perché conosciamo da vicino la fatica ed il dolore di tanti nostri fratelli che sembrano senza voce. Non possiamo farlo quando poi si tratta di fratelli che nel nostro ospedale trovano un luogo, forse unico nel territorio della provincia, in cui sono accolti e accompagnati, come uomini e donne, con nome e cognome, nel percorso doloroso della malattia. Non possiamo farlo perché convinti che uno stato che, in nome di una insostenibilità del sistema, penalizza gli ammalati, ormai invisibili dietro numeri e percentuali, scaricando su di loro le difficoltà del sistema che certamente non è stato da loro né voluto né gestito, corre il rischio di recidere il patto già compromesso con i suoi cittadini e di apparire solo come il volto disumano di una economia in cui il diritto e la giustizia non hanno più cittadinanza”.

Anche Piserà ha raccontato le sue esperienze, relativamente al servizio di volontariato che si svolge in Oncologia ed ha ricordato tutto l’impegno che si è dovuto mettere per poter allestire anchela Casadi Malta; un luogo dove i pazienti o i loro familiari, che giungono da lontano, possono trovare gratuitamente alloggio.

E’ stata data la parola a chiunque ha inteso intervenire ed è stata chiara la generale volontà di agire in difesa non solo dell’U. O. di Oncologia, ma di tutto l’ospedale che da anni viene di continuo depotenziato.

Al termine, il Comitato organizzatore ha prodotto un documento nel quale, tra l’altro, si prende in considerazione che dall’incontro è emersa la necessità di una grande manifestazione che coinvolga i comuni di tutta la provincia, in tutte le componenti istituzionali e della società civile. E’ stato pertanto deciso di sottoporre la proposta alla conferenza dei sindaci del distretto affinché condividano di organizzare la manifestazione nel luogo in cui “l’indignazione” è partita. Una manifestazione che inizi dall’ospedale per giungere in piazza Vittorio Veneto. “E’ necessaria la partecipazione dei sindaci con il gonfalone dei comuni, delle associazioni tutte, delle organizzazioni sindacali, delle istituzioni religiose, dei commercianti, delle scuole, di tutti i cittadini della Provincia di Vibo Valentia”. Proposta anche la costituzione di un comitato permanente che elabori un documento unitario, per chiedere la modifica del decreto 106, da presentare al Governatore Giuseppe Scopelliti. La manifestazione dovrebbe effettuarsi sabato 12 novembre.

Comunque, è stato deciso di attendere i risultati della riunione dei sindaci del distretto e di quanto il consiglio comunale di Tropea deciderà sabato.

Vittoria Saccà

About Vittoria

Docente di Materie letterarie presso il Liceo Scientifico "Berto" di Vibo Valentia. Vivo a Tropea, splendida cittadina che si affaccia sul mar Tirreno. Sono giornalista pubblicista.

Lascia un commento