Giuseppe Militano. Il costruttore della varia meccanica

Nella splendida cittadina di Palmi, l’ultimo grande evento legato alla Varia è stato il 31 agosto del 2008. Per quei momenti di tensione e nel contempo di forte curiosità ed emozione, tutto ha dovuto funzionare alla perfezione.

L’Animella, il Padreterno, gli Angeli, le Corporazioni hanno preso posto sulla grande struttura meccanica che da sempre simboleggia l’ascensione della Vergine al cielo. Un peso pari a 20 tonnellate con sedici metri di altezza, è stato trascinato lungo il corso principale della città inneggiando a Maria.

Diventa quasi impossibile descrivere come un’intera popolazione, dal più piccolo al più grande, si senta coinvolto in questa particolare ricorrenza che da anni abbraccia la città nell’ultima domenica di agosto. Chissà cosa avrà pensato Giuseppe Militano al tempo in cui ha potuto osservare quanto e come, la sua idea realizzata nella varia meccanica, aveva conquistato i suoi concittadini. Chissà cosa penserebbe oggi, se solo lo potesse.

Al suo ricordo è dedicato quanto segue.

Giuseppe Militano era nato nel 1863 nella città di Palmi da dove non si allontanò mai. Sposato e padre di sette figli, trascorse la sua vita tra il lavoro e la famiglia. Uomo ingegnoso, dalle infinite idee, possedeva un mulino, due aziende oleari e per un certo periodo anche un’impresa di onoranze funebri. Lavorava di continuo e non faceva mancare nulla alla sua famiglia della quale andava fiero. Aveva anche uno spiccato senso artistico. Amico di Francesco Cilea e di Pietro Milone si dilettava a suonare qualsiasi strumento. Ma aveva anche una forte inventiva. A soli 34 anni costruì una “macchina innestatrice dei vigneti” per la quale venne premiato quando presentò il primo prototipo alla prima esposizione campionaria avvenuta a Roma. Era il 1887 quando pensò di costruire la Varia meccanica, tutta a sue spese. Secondo il racconto della nipote Mema Bagalà, grazie alla quale è possibile avere notizie certe su quest’uomo dalle mille idee, Militano, ovvero suo nonno, ebbe l’intuizione di costruire l’opera più importante della sua vita, mentre stava osservando una cartolina che riportava l’antica Varia di Rosarno. Ne parlò con la moglie che non fu entusiasta tanto che tentò di dissuaderlo. Anche gli amici non lo incoraggiarono ritenendo l’opera impossibile. Ma un genio non si ferma di fronte a nulla e così fece Militano che da quel momento non si diede più pace. Cercò di dare corpo alla sua idea costruendo un modellino alto due metri. Poi prese a sviluppare la varia meccanica in ogni sua parte facendo disegni, calcolando distanze e misure perché tutto doveva essere preciso al millimetro. Cominciò a costruire i pezzi necessari usando ferro e tanto legno per il quale fu aiutato anche dalla principessa Aiossa. L’opera che si apprestava a realizzare era davvero imponente. Vigilava sull’operato degli operai e lui stesso non si fermava un momento. La Varia meccanica era nella sua mente e lui la immaginava già trionfante lungo il corso principale della sua amata città. Costruirla era ormai quasi una sfida con se stesso, un sogno da realizzare, un eterno omaggio alla sua gente, o forse il simbolo di chi riesce ad andare oltre l’immaginazione.

“I complicati meccanismi – scrive Bagalà nel suo prezioso libretto – dovevano far girare e quindi muovere la varia meccanica. Tutto ciò richiedeva molta esperienza, abilità e precisione, gli ingranaggi dovevano essere costruiti in modo perfetto, così come il più piccolo bullone doveva essere inserito nella giusta posizione in modo che tutto potesse muoversi perfettamente”. Finalmente il lavoro venne ultimato. “La nuvola meccanica”, ruotante nella varie parti, avrebbe portato 12 giovani quanto il numero degli apostoli, 30 bambine come angeli, un giovane scelto a rappresentare il Padreterno e poi lei, nel punto più in alto, legata su un seggiolino anch’esso ruotante, “l’Animella”, ossia la bambina di soli dieci anni, avrebbe raffigurato Maria Vergine mentre ascende al cielo benedicendo il suo popolo.

Fu così che nel 1900 la città di Palmi ebbe la sua Varia meccanica come un vero miracolo. Ed è quella stessa che ancora oggi entusiasma e commuove un intero popolo. Grazie dunque a Giuseppe Militano, uomo che il buon Dio dotò di spirito ingegnoso e di un grande cuore fino al momento della sua morte avvenuta nel 1939. Grazie anche a Mema Bagalà per averci regalato i suoi ricordi.

Vittoria Saccà

(Pubblicato sul Quotidiano della Calabria)

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About Vittoria

Docente di Materie letterarie presso il Liceo Scientifico "Berto" di Vibo Valentia. Vivo a Tropea, splendida cittadina che si affaccia sul mar Tirreno. Sono giornalista pubblicista.

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