Interessante Convegno su Territorio, sostenibilità e turismo

Organizzato dal club Rotary

TROPEA – E’ stato molto interessante il convegno organizzato dal club Rotary, presieduto da Filippo Laria. Il tema scelto, “Territorio, sostenibilità e turismo – Architettura in terra cruda nel paesaggio dei casali di Tropea”, ha trovato unanime consenso e approvazione per un argomento di cui ancora se ne parla poco, ma che riveste un enorme importanza per il territorio.

L’evento è stato patrocinato dal comune di Tropea, da Bio Architettura, dall’Ordine degli Ingegneri di Vibo Valentia, dall’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori della provincia di Vibo.

Dopo l’avvio all’incontro da parte del presidente Laria, con gli onori alla bandiera, i saluti e un breve focus sulla storia del Rotary e del tema proposto, la parola è passata alla giornalista del Quotidiano del sud, Vittoria Saccà, che ha coordinato gli interventi.

Lo spazio dedicato ai saluti ha visto il sindaco Giovanni Macrì che si è complimentato per il tema scelto affermando, tra l’altro: «Il punto di partenza e di ancoraggio di questo approccio che è culturale, di cittadinanza e di governo risiede, soprattutto nell’epoca che stiamo vivendo, nella capacità di ripensare in chiave di equilibrio di tutti gli ecosistemi e di circolarità economica, sia il nostro rapporto di co-esistenza con la terra sia lo stesso abitare spazi, case e territori».

Dello stesso avviso, nei loro saluti, sono state l’arch. Carmen Corrado Consigliere degli Ordini degli Architetti di Vibo Valentia e assessore al Comune di Vibo, l’ing. Teresa Mazzei vice presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Vibo.

Entrando nel vivo del tema, la prima relazione è stata affidata all’architetto Giuseppe Lonetti dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria che ha parlato di “Lettura operante del territorio tra natura e paesaggio”.

«Recuperare l’unicità dei luoghi – egli ha detto tra l’altro – è dare risposta al territorio che resta componente unica della storia ultra millenaria dei nostri paesaggi, tra insediamenti e natura.

Il territorio, nelle sue tante trasformazioni, genera durante la sua storia tanti paesaggi, spesso mai uguali perché traccia naturalistica di società diverse, di uomini diversi, di vicende diverse, tutte componenti testimoni dei processi antropici che ne hanno caratterizzato la storia.

Tra le tante unicità dei nostri paesaggi – ha proseguito Lonetti – le architetture di terra cruda, presenti silenziose sul nostro territorio, possono rappresentare, in direzione della necessaria sostenibilità degli ambienti, urbani e rurali, del prossimo futuro, componenti da tenere in considerazione per le specificità intrinseche e per il loro valore testimoniale. Il processo di sensibilizzazione verso una loro tutela, conservazione e valorizzazione rimanda assetti decisionali che vanno opportunamente attivati nell’ottica di una nuova governance che supporti nuove regole di rispetto ambientale».

La parola è passata a Rosario Chimirri, docente di storia dell’Architettura all’Unical con l’argomento “Costruire, vivere in crudo nella Calabria e nel mondo: passato e presente”. Egli si è soffermato sull’architettura in terra cruda che ancora oggi viene praticata da un terzo della popolazione mondiale, e presente nel bacino del Mediterraneo da tempi lontani. In Calabria, poi, scavi archeologici attestano l’utilizzano del crudo nei tempi antichi e usato fino agli cinquanta del Novecento.  Ma poi, l’evolversi del cammino dell’uomo ha messo da parte questo modo del costruire lasciando, però, presenze di grande interesse specie nel Promontorio del Poro. Oggi, secondo Chimirri, bisognerebbe avviare un’opera di sensibilizzazione perché si conservi questo patrimonio culturale e identitario favorendo un dialogo tra architettura storica e biodiversità. Magari con un ampio progetto dal titolo “I casali in terra cruda di Tropea”.

E’ stata la volta di Antonio Varrà, dottore in Scienze turistiche, che ha parlato di “Ecoturismo in terra cruda”. Con la proiezione di immagini, ha acceso l’attenzione sull’architettura di terra sparsa nel mondo, dal Marocco, al Mali, allo Yemen, al Niger per poi approdare ai tanti casolari ancora esistenti in Calabria e sull’altopiano del Poro fino alle Serre. Per Varrà, pertanto, l’architettura in terra cruda potrebbe essere l’anello di congiunzione tra territorio, storia, enogastronomia. Quel che, tra l’altro, veniva sancito dal Piano strategico di sviluppo del turismo 2017/2022.

About Vittoria

Docente di Materie letterarie presso il Liceo Scientifico "Berto" di Vibo Valentia. Vivo a Tropea, splendida cittadina che si affaccia sul mar Tirreno. Sono giornalista pubblicista.

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