Proposte per il prossimo Natale e per l’Epifania 2016

di  
Domenico Baronio

proposta 1
ECCE NOVUM GAUDIUM
Canti e musiche rinascimentali per il Natale dei poveri e dei re
La Rossignol
ROBERTO QUINTARELLI, canto; MATTEO PAGLIARI, flauti diritti, traversa, cornamusa, stridulo;FRANCESCO ZUVADELLI, organo positivo, ghironda; DOMENICO BARONIO, liuto, chitarrino

Il Natale rappresenta la festa più amata in tutte le epoche di cui ci sia giunta memoria. E’ una festa di rinnovamento celebrata in tutte le civiltà e caratterizzata da rituali che, soprattutto basandosi sul canto e sulla musica, simbolicamente chiudono un ciclo annuale e inaugurano quello successivo. Le musiche rituali hanno un potere magico, poiché uniscono, rievocano, ispirano, consolano, trasmettono storia, tramandano usi e costumi. Nel Rinascimento la tradizione cristiana si intreccia con quella contadina e, sia in ambito colto che popolare è possibile rilevare una grandissima attenzione alla Natività, a quella notte che affascinò poeti, musici, pittori e uomini di scienza. Avvalendosi di strumenti d’epoca il programma, suddiviso in tre parti (Annunciazione, Natività e In festa), propone  alcune tra le pagine più belle e vive di un tempo in cui la Natività costituiva la festa principale, l’evento più atteso, l’incontro più importante dell’intero ciclo annuale.

proposta 2
NELL’APPARIR DEL SEMPITERNO SOLE
Pastorali e canti per il natale tra Rinascimento e Barocco

La Rossignol
ROBERTO QUINTARELLI, canto; ERICA SCHERL, violino antico; MATTEO PAGLIARI, flauti diritti, traversa, cornamusa, stridulo; FRANCESCO ZUVADELLI, organo positivo, ghironda;
DOMENICO BARONIO,
liuto, chitarrino
Nella seconda metà del Se. XVI e nel secolo successivo la musica dedicata alla Natività visse una stagione d’oro; uscì dalle chiese, entrò nelle case della borghesia e percorse le strade dei quartieri popolari per celebrare un rituale che, allora come oggi, simbolicamente chiude un ciclo annuale e inaugura quello successivo. Le musiche degli zampognari, i canti, i suoni di flauti, liuti e chitarre per l’occasione acquisiscono un potere magico, poichè uniscono, rievocano, consolano, tramandano usi e costumi: a loro è affidata la festa, la partecipazione corale alla nascita del Verbo. Avvalendosi di due voci e di strumenti d’epoca, si propongono alcune tra le pagine più belle e vive di quel tempo, in cui la Natività costituiva la festa principale, l’evento più atteso, l’incontro più importante dell’intero ciclo annuale ed il presepe ne era grande testimone
proposta 3
IN FESTA
Canti e musiche
per l’Epiphania


La Rossignol 
ROBERTO QUINTARELLI, EMI AIKAWA canto; ERICA SCHERL, viella, violino antico;
MATTEO PAGLIARI, flauti diritti, traversa, cornamusa, storte; FEDELE STUCCHI, trombone rinascimentale;FRANCESCO ZUVADELLI, organo positivo, ghironda; DOMENICO BARONIO, liuto, chitarrino
L’Epifania è una manifestazione di fondamentale importanza per la tradizione cristiana e nel Rinascimento sono numerosissime le opere d’arte, pittoriche, letterarie e musicali, che la celebrano. D’altro canto i simboli e le tradizioni che la accompagnano (la Stella Cometa, i Re Magi, lo scambio di doni, la Befana…) la rendono una festa di rinnovamento che chiude un ciclo e inaugura quello successivo. Come nel Natale del resto,cui è strettamente connessa, la tradizione cristiana si intreccia con quella contadina e, sia in ambito colto che popolare, si rileva molto materiale musicale con funzioni rituali, di preghiera e di festa sull’Epifania. Avvalendosi di strumenti d’epoca, che consentono effetti e sonorità di grande suggestione, si propongono alcune tra le pagine più belle di quel tempo.

About Vittoria

Docente di Materie letterarie presso il Liceo Scientifico "Berto" di Vibo Valentia. Vivo a Tropea, splendida cittadina che si affaccia sul mar Tirreno. Sono giornalista pubblicista.

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