Rupe di Tropea: problematiche e opportunità – Il club per l’Unesco lancia un appello

20180528_181420TROPEA – Il club per l’Unesco cittadino, presieduto da Giuseppe Maria Romano, che da tempo  si occupa della rupe e del suo stato di salute, ad oggi lancia un appello alle istituzioni e a tutte le associazioni. Perché la rupe è gravemente malata, bisogna necessariamente intervenire e al più presto. Il grido di allarme nasce dopo il secondo tavolo tecnico che si è svolto in questi giorni presso la sede comunale al quale hanno preso parte: il geologo John W. Cosgrove, docente presso il Dipartimento 9 di Scienze della terra e Ingegneria della Royal School of Mines Imperial College di Londra; il geologo Teodoro Aldo Battaglia, progettista dell’intervento di consolidamento dello scoglio di S. Maria dell’Isola, nonché incaricato per la componente geologica del PSC del Comune di Tropea, l’architetto Vincenzo Giannini, Responsabile Lavori Pubblici e Urbanistica dell’Ufficio Tecnico del Comune di Tropea, l’ingegnere Salvatore Epifanio, Dirigente di Settore Dipartimento Ambiente e Territorio della Regione Calabria, l’architetto Teresa Gualtieri vicepresidente Nazionale della Federazione Italiana dei Centri e Club per l’Unesco, Romano in qualità di presidente e l’architetto Luigi Giffone in qualità di presidente onorario del club per l’Unesco di Tropea, Paul Draper Designer, illustratore d’architettura, studioso dell’impianto urbano della città di Tropea ed autore dell’opera “Tropea immaginata nel 1782”. Dai contributi dei partecipanti al tavolo tecnico, sono emerse delle criticità e delle possibili soluzioni. Il rapido degrado e disgregazione della rupe, è stato detto, sono riconducibili a due fattori:  primo, ad un attacco chimico dall’interno, che per sua natura è veicolo di reazioni chimiche,  dovuto sia alle infiltrazioni di acque reflue per la presenza di scarichi abusivi, sia alla commistione di fogne nelle reti delle acque bianche, sia a perdite dovute a collettori fognari ormai obsoleti; secondo fattore, all’azione di ruscellamento delle acque meteoriche che incide in maniera rilevante sulla erosione della rupe ed è dovuto all’assenza di regimentazione delle acque piovane. A ciò si aggiungono le infiltrazioni di acqua dovute a perdite dell’acquedotto comunale per buona parte costituito da impianti ormai obsoleti. Ad aggravare la situazione concorre l’incremento urbanistico che la cittadina si trova a vivere nella stagione estiva e che vede, con l’elevato afflusso turistico, aumentare in maniera esponenziale

Paul Draper

                    Paul Draper

il carico idrico e fognario, con l’inevitabile collasso degli impianti a rete, sia perché  vecchi sia perché sottodimensionati rispetto al numero di utenti della stagione estiva. Per cui, un piccolo Comune che arriva a stento a 7000 abitanti e che pertanto ha un bilancio ed una dotazione organica propria di un piccolo paese, ha per almeno cinque mesi all’anno un carico ed una dinamicità che necessitano di servizi propri di una grande città. Il comune, trattandosi di piccolo paese, non ha le risorse necessarie per far fronte da solo a queste criticità. Pertanto, è stato detto dai tanti studiosi, «per arrestare il rapido processo di degrado della rupe bisogna intervenire su ciò che la minaccia dall’interno, ossia infiltrazioni di fogne e acqua, e proteggerla dall’erosione causata dall’azione di ruscellamento delle acque piovane». Per prima cosa, affermano, bisogna «quantificare le risorse necessarie» per poter  fronteggiare il problema sotto i suoi molteplici aspetti che riguardano: messa in sicurezza, consolidamento, monitoraggio, regimentazione delle acque piovane, adeguamento tecnologico della rete fognaria e dell’acquedotto. Necessita una quantità ingente di risorse che il Comune non ha, tanto meno la Provincia. «Alcuni fondi previsti dalla Regione all’interno di un progetto di monitoraggio e ricerca delle acque reflue ed efficientamento della rete idrica sono stati recuperati ed a breve il progetto per il Comune di Tropea dovrebbe partire, ma ovviamente sarebbe solo un contributo parziale rispetto al totale delle reti su cui necessita intervenire».

Tra l’altro, per questo tipo di emergenza, i fondi messi a disposizione dalla Comunità Europea sono andati persi senza essere stati sfruttati, e quelli attualmente disponibili sono incentrati su obbiettivi diversi.

E allora, bisognerebbe redigere un «progetto di legge per Tropea» supportato in maniera forte dalla condivisione popolare. Condizione essenziale per avere i finanziamenti, che infatti, «è  la redazione di Piani Strategici ed il Sud Italia in questo finora è stata deficitaria, occorre allora individuare la valenza del territorio del Comune di Tropea, e sulla base di questa redigere un Piano Strategico Integrato, all’interno del quale si riescano a mettere in rete la molteplicità dei fattori che concorrono all’unicità della cittadina».

Il tema della proposta di legge o dello stesso piano strategico integrato potrebbe essere: “Tropea: storia, turismo e innovazione”, coniugando un turismo intelligente e innovativo con la storia.

Il presidente Romano ha quindi affermato che il club per l’Unesco terrà un terzo tavolo tecnico in una data ancora da definire, con la partecipazione dei soggetti intervenuti sia al primo che al secondo tavolo, che apporteranno ulteriori contributi di investigazione e propositivi, per raccogliere elementi che possano essere strumenti di collaborazione e supporto per l’Ente Comunale, che nella presente situazione di commissariamento, ha affermato l’architetto Giffone, «ha una sua diretta conoscenza del Ministero degli Interni e quindi ha diretto accesso all’orecchio del Governo». Con la collaborazione naturalmente di tutti gli enti.

Vittoria Saccà

About Vittoria

Docente di Materie letterarie presso il Liceo Scientifico "Berto" di Vibo Valentia. Vivo a Tropea, splendida cittadina che si affaccia sul mar Tirreno. Sono giornalista pubblicista.

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