Assemblea di associazioni e cittadini oggi in biblioteca

TROPEA – La misura è colma. Abbondantemente colma. I cittadini tropeani non intendono stare più a guardare mentre, a tavolino, si continua a spogliare l’ospedale dei suoi servizi. Non è pensabile che si possa mandar giù e fare spallucce all’ultima novità. Quella della chiusura dell’Unità Operativa di Oncologia che da dieci anni aiuta i malati di cancro a combattere la loro lotta per la salute e, soprattutto, per la vita. Un’intera provincia vibonese ha trovato un luogo nel quale, professionalità e calore umano, hanno aperto loro spiragli di speranza. Ora, il decreto 106 emesso dalla Regione Calabria, cancellerà tutto questo, immolandolo sull’altare del piano di rientro dai disavanzi del settore sanità. Gli sprechi che in passato sono stati fatti, però, non possono gravare sui malati di cancro. E la soluzione che il Governatore Scopelliti ha creduto di trovare, non è per nulla accettata dai cittadini tropeani. Bisogna che si trovi altrove il modo per rientrare dalle spese, non sul diritto alla salute di ciascuno. Non è tagliando i posti letto, e quindi chiudendo i servizi che si possa risolvere il problema. L’Unità Operativa di Oncologia, fiore all’occhiello della nostra sanità, non deve essere toccata. Anzi, va sostenuta e potenziata, secondo il pensiero di Sandro Cortese, rappresentante nazionale del sindacato Fials. E questo è anche il pensiero dei cittadini, che si mischia ad indignazione e ad una forte voglia di lottare per la salvaguardia di un servizio che fino ad oggi è stato eccellente sotto ogni punto di vista.

Con un tam tam su facebook, si stanno organizzando ad intraprendere la loro battaglia. Tanti i messaggi che si possono leggere sul gruppo facebook  “No allo smantellamento dell’ospedale di Tropea”. Tra i tanti, si prende a prestito il seguente, rivolto a coloro che pensano di poter chiudere l’Oncologia, così, su due piedi! Quei Signori, scrivela Signora,  “forse non sanno cosa vuol dire avere il Cancro, forse non sanno cosa vuol dire dover fare chemioterapia sperando di farcela o almeno di poter vivere un po’ più a lungo. Chiudendo l’oncologia della provincia dove andranno gli ammalati per fare la chemio? Chi scrive è una che ha avuto il cancro, è una che ha fatto chemioterapia, è una che spera di avercela fatta. Chiudendo questo reparto toglierete a tutti quei pazienti che sperano di farcela con le cure, con l’aiuto dei medici, degli infermieri e dei volontari che con professionalità si adoperano ad alleviare sia il dolore fisico che quello morale aiutandoli a lottare, ad essere più forti del Cancro, di vincere e soprattutto di VIVERE”.

Intanto, nella mattinata di ieri, è stato effettuato un volantinaggio allo scopo di informare il maggior numero possibile di cittadini e chiamarli a dare il loro contributo per la difesa dell’Unità Operativa di Oncologia. Oggi, alle ore 17.30, associazioni e cittadini si ritroveranno presso la biblioteca comunale. Incontro che si ripeterà domani, alle ore 16.00, sempre in biblioteca, con i sindaci del distretto. E’ unanime pensiero che non c’è più tempo per aspettare chissà chi e chissà cosa, che è tempo di agire e far sentire a chi di dovere, che i cittadini tropeani e quelli di tutti i comuni limitrofi, sono fortemente motivati a difendere il loro diritto alla salute, sancito anche dall’articolo 32 della Costituzione italiana.

Vittoria Saccà

About Vittoria

Docente di Materie letterarie presso il Liceo Scientifico "Berto" di Vibo Valentia. Vivo a Tropea, splendida cittadina che si affaccia sul mar Tirreno. Sono giornalista pubblicista.