“I malati, oggi sono ignorati, umiliati nella loro speranza di vita”

TROPEA – Come abbiamo già annunciato, il Governatore Giuseppe Scopelliti, nella sua qualità di Commissario ad acta,  con la delibera n. 106 del 20 ottobre,  ha fissato il  numero dei posti letto per area geografica, stabilendo “l’avvio dell’attuazione del processo di riordino”, al termine del 31 dicembre 2011. E per quanto riguarda il presidio ospedaliero cittadino, ne sono stati assegnati solo 40, lasciando senza posti letto anche l’U.O. di Oncologia.  Viene da pensare che a contare, oggi, sono solo i numeri. Non contano più l’impegno e la professionalità dei medici, né le necessità di un territorio e tanto meno quelle dei pazienti, che, come scrive Mary Giofrè,  “sono ignorati, umiliati nella loro speranza di vita”. La notizia che proprio dalla Regione sia calata la mannaia su un servizio ritenuto eccellente dalla totalità dei pazienti e di coloro che stanno loro accanto, ha causato reazioni a catena perché il servizio di Oncologia, guidato con passione, senso di responsabilità, alta professionalità, uniti al calore umano, dalla dottoressa Maria Grazia Arena e dai suoi collaboratori, deve poter continuare ad erogare il suo servizio, alle tante persone che giungono da ogni dove. Giunge a noi una lettera scritta da Mary Giofrè, presidente dell’associazione “Insieme per”, i cui soci, da alcuni anni, stanno accanto ai pazienti e ai loro familiari, nel reparto di Oncologia. “Il decreto conferma quanto già si evinceva nel n. 18/2010 cioè, un  ridimensionamento impietoso della sanità nella provincia di Vibo Valentia. – scrive la presidente – Questo avviene paradossalmente anche con la difesa o col silenzio dei rappresentanti di questo territorio alla Regione. Eppure con questo decreto la provincia di Vibo Valentia resta fuori dalla sanità regionale! L’Ospedale di Tropea, che nel passaggio dei vari decreti aveva perduto pezzi, ora perde Oncologia. Dopo avere aspettato che le autorità preposte  potessero smentire quanto detto o illustrassero i contenuti e le motivazioni di quanto scritto nel decreto, oggi non possiamo più tacere: siamo addolorati ed  indignati per l’accanimento perpetrato ai danni dei malati oncologici della provincia di Vibo Valentia. Modifiche fatte ai vari decreti di riordino – prosegue Giofrè- stravolgono il preesistente: Oncologia di Tropea presente con 8 posti letto ora viene  soppressa. Per quanto si legge sono previste le strutture di Oncologia nelle AO di Cosenza e Reggio con 30 posti letto, Catanzaro ancora non si sa, e poi Castrovillari, Paola, Rossano, Crotone, Lamezia, Locri, tutte a 10 posti, anche quelle strutture prima con meno posti assegnati. Questo ci sembra  espressione di una politica fatta ad uso e consumo proprio, ciò rappresenta un elemento di forte preoccupazione per tutta la comunità. Negli anni,- si legge ancora nella lettera –  il reparto di Oncologia di Tropea è stato il faro per tanti malati dei vari paesi della provincia, pazienti anche con difficoltà economiche che difficilmente avrebbero potuto andare nei tanti propagandati centri del Nord. Loro hanno trovato accoglienza, professionalità, cure, hanno potuto essere accompagnati nel percorso della malattia serenamente vicino le loro case. Sono loro, i malati, che oggi sono ignorati, umiliati nella loro speranza di vita, nei loro occhi si coglie apprensione per i disservizi che dovranno subire. Sono in silenzio, non hanno il coraggio di chiedere, il loro diritto alla salute è retrocesso”. La presidente Giofrè, a nome di tutta l’associazione che presiede, chiede fortemente al Governatore Scopelliti, proprio per i malati che hanno bisogno di cure oncologiche, “di rivedere il decreto, reintegrando i posti letto di Oncologia nell’Ospedale di Tropea, che non vengano interrotte le cure”. Conclude affermando che fino a quando ciò non sarà deliberato “noi perseguiremo qualsiasi via affinché questo possa accadere”. Aggiungiamo che, l’associazione, proprio per essere di massimo aiuto ai malati oncologici e ai loro accompagnatori, si è attivata per mettere a loro disposizione “la casa di Malta”, con l’aiuto di privati, la parrocchia Maria S.S. Di Romania, ma anche con quello del Gran Priorato dell’Ordine di Malta.

Vittoria Saccà