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Il Procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, Mario Spagnuolo allo Scientifico ”Fratelli Vianeo” di Tropea

SPAGNUOLO

Al via la sei giorni, per la tutela dei diritti umani, ideata dagli studenti

TROPEA- Quando la scuola offre gli spunti giusti, i nostri giovani studenti sanno come trarre vantaggio. E’ stato proprio così al liceo scientifico “F. Vianeo” diretto da Beatrice Lento. Ai ragazzi è stata offerta l’opportunità di organizzare una settimana dedicata ad un percorso di “ricercazione” per uno studio più approfondito sulla “tutela dei diritti umani”. E loro hanno chiesto d’incontrare il Procuratore della Repubblica di Vibo Valentia Mario Spagnolo che ha risposto al loro richiamo senza esitazioni.

All’incontro avvenuto nei locali dello scientifico è stato presente anche don Tonino Vattiata, coordinatore provinciale di Libera, a cui l’I.S. tropeano è molto legato, e che desidera costituire un presidio giovanile dell’associazione.

“E’ un evento di straordinaria  significatività  “ha affermato Lento” che  una così importante carica dello Stato  risponda in maniera diretta e immediata alla richiesta spontanea dei giovani, solitamente trascurati dalle alte sfere. E’ questa la via giusta per sconfiggere il pensiero mafioso e rafforzare i valori della legalità”.

Trecentocinquanta studenti hanno ascoltato il magistrato, ben consapevoli dell’importanza del suo ruolo. Tanti i temi affrontati in una raffica di domande conclusa solo dagli impegni istituzionali del Procuratore. Significativo il suo appello iniziale alla tutela dell’ambiente ”Non è accettabile il ricatto occupazionale” che induce a consentire qualsivoglia investimento imprenditoriale perché  comunque porta ricchezza, ha asserito il Procuratore. Prioritario è il rispetto della legge perché quel po’ di  benessere apparente non si tramuti in disastro. E’ impensabile ritenere che a fronte delle attuali realtà urbanizzate si possa andare avanti con i sistemi di drenaggio creati dai barbari sia pure al  tempo perfetti. Il rispetto della legge è un fatto sostanziale! Spagnolo ha quindi fatto riferimento a Kafka e al tema dell’incomunicabilità dell’uomo con il potere, al richiamo alla ”società liquida” in cui le identità, prive di riferimenti spazio-temporali, rischiano di dissolversi nell’omologazione.

Alle denuncie dei giovani sulla carenza di sicurezza e sulle inadeguatezze edilizie nelle scuole il Procuratore si è soffermato sul “dramma” di una speculazione edilizia sfrenata a Tropea negli anni 50 e 60 e all’esistenza  di indagini in corso. Tanti gli argomenti affrontati. L’immigrazione clandestina, per la quale si è appellato ai principi della democrazia fondati sulla tutela della dignità della persona; le pagine oscure della storia recente: ovvero le stragi di Stato come quelle di Piazza Fontana, le connivenze tra criminalità organizzata e pezzi di Istituzioni che pesano sulla nostra democrazia e ne frenano la crescita.

Su richiesta degli studenti, Spagnolo si è soffermato sul processo breve che ha definito “bellissimo” purché rispondente ai principi dell’efficacia evidenziando come, se andasse in vigore, farebbe cadere processi importanti nel Vibonese come quello della studentessa Federica Monteleone. Sull’indipendenza della Magistratura il Procuratore ha evidenziato l’urgenza di una ridefinizione del ruolo in funzione del cambiamento epocale che si sta vivendo accantonando sempre il rischio di un asservimento al potere politico.

Don Tonino, da parte sua, ha spronato i ragazzi all’impegno responsabile incitandoli a stare insieme, a costruire comunione per affrontarsi e interrogarsi anche sulla ndrangheta. Occorre costruire una mentalità nuova per realizzare il sogno di una Calabria punto di riferimento del Mediterraneo.

Sia Spagnuolo che don Vattiata hanno spronato i ragazzi all’impegno, con toni volutamente provocatori che hanno indotto i giovani a porre un interrogativo: ”Noi dobbiamo essere il futuro ma Voi cosa ci avete lasciato?”

Il Procuratore ha risposto “La mia generazione ha colpe spaventose verso di voi” ed ha proseguito con riferimenti alla sua vita privata, parlando anche del rapporto con le nuove generazioni eredi della chat e di facebook, che rischiano di scadere nell’omologazione. E’ importante cogliere il cambiamento del nostro tempo, ha sottolineato, per difendere la legalità.

La ndrangheta ha colto la crisi della famiglia, evidenziata anche dal fenomeno delle badanti, e così si organizza per erogare servizi, soddisfare esigenze e questo è pericolo.

La Massoneria, presente in Calabria e nel Vibonese, è stata definita da Spagnolo luogo di compensazione  di interessi che stanno fuori dallo Stato, da don Vattiata simile ad un collettore a cui si rivolgono ndrangheta e politica.

Il dibattito, spaziato su altri e interessanti argomenti è stato fortemente appassionato.

”Abbiamo vissuto un’esperienza eccezionale – ha dichiarato in chiusura la dirigente Lento – e di questo siamo grati al Procuratore Spagnuolo  e a don Vattiata. La nostra è stata una discussione forte, capace di alimentare quei sani processi di sviluppo psicosociale che da anni sosteniamo. E’ anche questo un momento importante nella formazione di persone autonome dai condizionanti principi mafiosi che mortificano la libertà”.

Vittoria Saccà

(pubblicato sul Quotidiano della Calabria)

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