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Lettera aperta delle donne del PD

TROPEA – In occasione della festa delle donne, che si è celebrata ieri, è giunta a noi una lettera aperta scritta dal gruppo di donne appartenenti al “Coordinamento donne circolo PD Tropea”, con la quale loro auspicano una più fattiva collaborazione delle donne in seno al partito del Pd, perché “le donne calabresi sanno fare la politica”.

E torna in mente un passaggio della lettera alle donne scritta da Giovanni Paolo II nel 1995. “Grazie a te, donna, per il fatto stesso che sei donna! Con la percezione che è propria della tua femminilità tu arricchisci la comprensione del mondo e contribuisci alla piena verità dei rapporti umani. Ma il grazie non basta, lo so”. Ebbene, non basta che vi siano presenze al femminile nel partito del Pd, desiderose di contribuire alla crescita della società in cui si vive, è necessario che loro siano parte attiva e che abbiano, quindi, la possibilità di far sentire la loro voce. La missiva inizia mettendo in evidenza che “in questa fase iniziale di ricostruzione del  PD Calabrese, il partito si evidenzia come un entità che mantiene  tuttora  i suoi punti di forza, convincendoci che non è totalmente da rottamare in quanto sopravvivono in esso qualità come partecipazione, passione e militanza dei suoi iscritti e dei suoi esponenti”. Per il Pd calabrese, prosegue la lettera, è solo necessario proporre un percorso di “rinnovamento” della politica che può e deve partire dalla partecipazione delle donne le quali hanno oggi la necessità all’interno di questo partito di pretendere regole, tempi e luoghi della politica e per la politica. “Ancora oggi nel nostro territorio e di conseguenza nella natura della cultura maschile che lo contraddistingue  questi tempi e questi luoghi sono di pertinenza assoluta della sua  esigenza come anche i temi affrontati che vengono troppo spesso discussi esclusivamente dalla parte maschile, creando a volte dei veri e propri steccati che contrappongono le necessità degli uni a quelle delle altre”. Il Coordinamento donne circolo PD Tropea, prosegue sottolineando che in situazioni del genere, “anche una donna di partito strutturata, in assenza di regole, finisce inevitabilmente a dover lavorare sempre in maniera da essere funzionale al suo leader di riferimento, sia esso il segretario o il capo corrente”. Questi scontri pseudo-congressuali tra “principi ranocchio alimentano, complice non tanto  il difetto di comunicazione, quanto una precisa volontà di esclusione, la sotto rappresentanza politica delle donne inficiando la loro effettiva partecipazione”.

Le donne calabresi “sanno fare la politica! Non sono invisibili e da sempre testimoniano la loro partecipazione  in associazioni sindacali ed in altri organismi; esse lavorano da tempo e in prima linea per la diffusione di una cultura della legalità, con grande coraggio e con la passione che le contraddistingue”.

E in questa terra, dove “la Calabriaè una terra magica” il Pd, proseguono le donne del Coordinamento tropeano “deve riappropriarsi dei territori e noi donne abbiamo dimostrato ampiamente di saperlo fare. I numerosi  Fori Tematici sono stati la cartina al tornasole delle nostre capacità di mediazione, pragmatismo e grande sensibilità. Le donne del PD calabrese – concludono – da troppo tempo non partecipano alla determinazione dell’orientamento politico del nostro paese”.

Vittoria Saccà