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L’Avis provinciale a convegno

VIBO – “Il sistema trasfusionale nella provincia di Vibo Valentia: quali prospettive”, è stato il convegno che si è svolto presso la sala Consiliare della Provincia, organizzato dall’Avis Provinciale presieduta da Caterina Forelli dal 2017.

Erano presenti il presidente di Avis Calabria Rocco Chiriano, Elisabetta Tripodi direttore Generale ed Amministrativo reggente dell’Asp di Vibo Valentia.

In apertura dei lavori Forelli ha illustrato la normativa che regola il sistema trasfusionale italiano ritenuto uno dei migliori al mondo, poiché si basa sulla donazione periodica, volontaria, gratuita, anonima degli oltre un milione e mezzo di donatori che garantiscono con il loro gesto di generosità l’autosufficienza nel nostro Paese, non solo di sangue ed emocomponenti.

«Da qualche anno – ha aggiunto – si punta ad aumentare la raccolta di plasma, necessario alla produzione di MPD, sigla che indica i medicinali emoderivati, che esercitano un ruolo chiave, e talora non sostituibile, nel trattamento di molte condizioni cliniche acute e croniche. Un sistema pubblico che si basa sul ruolo insostituibile delle associazioni di volontariato».

Il dibattito è stato moderato dal giornalista Valerio Colaci che oltre ad evidenziare di essere un donatore, ha sottolineato come l’importanza della donazione del sangue si comprende solo quando un familiare o un amico ha bisogno di quella sacca.

Al centro della discussione vi è stata la chiusura del sit di Vibo Valentia nel maggio del 2017. Infatti, dopo l’adeguamento normativo alle direttive europee sui requisiti minimi, non ha più potuto svolgere attività di raccolta, malgrado la riapertura, dopo alcuni mesi, della struttura all’interno dell’ospedale. Motivo per cui l’Avis è stata costretta a farsi carico della raccolta di sangue in tutto il territorio provinciale per poter mantenere l’autosufficienza e le aspettative di salute da garantire ai cittadini.

Ha preso la parola Tripodi la quale ha dichiarato che la riapertura del Centro Trasfusionale è negli obiettivi dell’Asp di Vibo, almeno fino a quando ricoprirà il ruolo attuale.

Purtroppo, le dimissioni dell’unità medica destinata al Sit, e il conseguente blocco del turn-over previsto dal Commissario Cotticelli per la Calabria, commissariata ormai da anni e sottoposta a piano di rientro, ha impedito che la provincia di Vibo potesse riprendere questa importante attività. Una soluzione, potrebbe essere l’assunzione di un medico a tempo determinato fino allo sblocco delle assunzioni. Un ulteriore aggravio è quello economico perché costretti ad acquistare farmaci emoderivati dal libero mercato.

Accolta con soddisfazione la notizia che i locali della ex medicina sportiva saranno assegnati all’Avis Comunale di Vibo Valentia, che dal 2017 svolge attività di raccolta con l’autoemoteca. E ciò testimonia il rapporto positivo e propositivo tra l’Avis e Tripodi, sensibile al richiamo di un impegno responsabile, non solo come associazioni di volontariato ma come cittadini calabresi.

Ha concluso Chiriano, che ha sottolineato il ruolo importante che ha avuto negli anni passati l’Avis di Vibo nel raggiungimento dell’autosufficienza di sangue, e che continua a svolgere malgrado le condizioni in cui versa il centro trasfusionale.

Sono intervenuti il presidente della Provincia, Salvatore Solano, che ha ribadito l’importanza dell’Avis nel nostro territorio, manifestando l’intenzione di diventare egli stesso un donatore.

Il presidente del CSV (Centro Servizi Volontariato), Roberto Garzulli che ha portato i saluti delle associazioni di volontariato provinciali e il portavoce del Forum del Terzo Settore e vicepresidente dell’Aido Calabria, Pino Conocchiella, che ha auspicato più attenzione per la donazione degli organi, carente nella nostra provincia che continua a ricevere senza dare.

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Infine, è stata consegnata al donatore Tommaso Mandaliti, primo presidente dell’Avis Comunale di Capistrano, la croce al merito della FIODS, che viene consegnata a chi si è distinto per particolari meriti.

Vittoria Saccà