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L’arrivo dei Magi al presepe vivente allestito all’Annunziata

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TROPEA –  A guardare dall’alto della strada che costeggia il piazzale dell’Annunziata, si aveva l’impressione di immergersi nell’antica Betlemme, quel luogo che raccontò al mondo la venuta di Gesù Bambino tra gli uomini. Davvero entusiasmante, anche perché, le note degli zampognari, risuonavano nell’aria attirando l’attenzione di tutti. Loro sono stati Pasquale Lorenzo, docente di clarinetto al conservatorio “F. Torrefranca” di Vibo Valentia, tropeano che vive a Parghelia e che, tra l’altro, costruisce zampogne e pepite, e Vincenzo Grenci giunto da Brognaturo e che ha alle spalle una ricca tradizione familiare di costruzione di zampogne e strumenti musicali del genere.

E poi l’arrivo dei tre Magi ha completato quanto il comitato dei parrocchiani della chiesa dell’Annunziata, diretto e coordinato da Antonella Tropeano, ha voluto offrire alla città per la seconda volta durante questo periodo di Natale. Per il piccolo Gesù, sono stati consegnati oro, incenso e mirra nelle mani di Maria e Giuseppe rappresentati dai concittadini Maria Trecate e Salvatore Accorinti.

Tanto lavoro, è vero, durato più di un mese, per costruire le capanne con il loro tetto di paglia, per allestire le piccole botteghe, o gli interni delle modeste abitazioni, per creare l’idea di un pozzo per l’acqua, per individuare le persone disponibili ad offrirsi alla rappresentazione, per cucire gli abiti secondo gli usi di quel tempo, per creare, ossia, un’atmosfera come quella di oltre duemila anni fa, riscaldata dal fuoco vero che ardeva al centro della piazza e dai visi gioiosi dei bimbi, ma ne è valsa la pena.

Il piazzale dell’Annunziata è stato trasformato nella città di Betlemme con le sue capanne, tante, dove persone di buona volontà si sono offerte per rappresentare i mestieri di un tempo, quali coloro che preparavano ricotte e offrivano formaggi, il pane o le crespelle, i dolci oppure il vino. Non è mancato il pescatore, né il pastore che, accanto ai recinti che custodivano gli animali, vigilava attentamente. Asinelli e pecorelle davano quel senso di antico a tutto l’insieme. Tanti i visitatori.

Gli attori del presepe vivente hanno svolto il loro ruolo animati dalla profonda concezione che far rivivere il tempo della nascita di Gesù, è importante per tutta la comunità poiché si facilita il modo per ritrovare immagini e sensazioni speciali legati a quella che è la nostra fede religiosa, per vivere pienamente il tempo del Natale.

Vittoria Saccà    gif-natale-8