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Il Mediterraneo ha raccontato … anche a Tropea

Dai Mulini antichi ai Grani di un tempo

WP_20170827_19_37_47_ProTROPEA –  Ha fatto sosta anche nella cittadina tirrenica la serie d’incontri dislocati in diverse città. Dal titolo “Il racconto del Mediterraneo – Dai Mulini antichi ai Grani di un tempo”, l’itinerario è stato promosso dal Club per l’Unesco di Vibo Valentia, dall’associazione culturale MedExperience e con il patrocinio dei comuni di Tropea, Drapia, Filadelfia, Capistrano, Nicotera.

L’evento tropeano ha avuto luogo, nei giorni scorsi, presso il Centro culturale dove gli interventi sono stati moderati da Dario Godano, presidente dell’associazione Libertas.

Ai presenti sono stati rivolti i saluti da parte di Maria Loscri, presidente del club per l’Unesco di Vibo Valentia che ha ricordato l’evento dello scorso anno. Ha ringraziato l’amministrazione comunale per l’accoglienza e per l’appoggio alla manifestazione itinerante. Ha quindi parlato Sandro D’Agostino, assessore alla Cultura e al Turismo il quale, dopo essersi soffermato sull’insediamento recente dell’amministrazione a palazzo S. Anna, ha espresso il suo compiacimento per l’iniziativa. E’ stata la volta dei relatori che, quindi, hanno affrontato l’argomento della serata. Il primo a relazionare è stato Saverio Di Bella, docente di Storia moderna nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Messina il quale si è soffermato sull’aspetto importante della proprietà del grano. Quindi ha ricordato come un tempo i contadini sceglievano  i semi più preziosi per la riproduzione nell’anno futuro e lo facevano non solo per il grano ma per tutto quel che producevano, al fine di assicurare sempre il prodotto di qualità. Oggi capita che vengano inghiottiti dalle multinazionali, a discapito proprio della qualità. L’Unesco dovrebbe precisare questo aspetto non secondario.  Per Di Bella, l’agricoltura non è statica, ma cerca sempre nuove soluzioni, vedi il peperoncino, con quasi 800 specie. Ma il patrimonio produttivo deve restare tale, con i contadini che dovrebbero poter lavorare senza essere legati ad una catena dove non hanno nessun potere contrattuale. Bisognerebbe riprendere la produzione dei grani antichi, tutelare questo importante patrimonio con il  coinvolgimento di chi lo  lavora. Mentre i cittadini dovrebbero fare un piccolo sforzo pagando qualcosa in più e mangiare quel  pane frutto di lavoro. Ha auspicato anche la ripresa dell’agricoltura nei tanti territorio oggi incolti.

Luigi Lombardi Satriani,  ordinario di Etnologia all’Università “La Sapienza” di Roma, nel prendere la parola ha ringraziato gli organizzatori per averlo coinvolto nell’ iniziativa soprattutto perché si trovava a parlare in una sala intitolata a Francesco D’Agostino che ha avuto l’idea di istituire centri di studi per la cultura folk, tra cui quello di Soriano. Così come il centro a Tropea, frutto del suo impegno, e tanti altri ancora. Ricordando altre figure che hanno dato molto al territorio, si è soffermato sull’importanza del passato e della vita di un tempo, con un riferimento alla coltivazione della cipolla, ma anche del grano, raccontando aneddoti, ricordando riti e tradizioni coinvolgendo piacevolmente il pubblico. Per Lombardi Satriani è importante tutelare i nostri prodotti, ma bisogna tutelare anche i nostri riti e le nostre tradizioni, frutto di sacrifici, dolori, lotte e speranze.

Ha infine parlato Manuel Grillo e l’incontro è terminato con assaggi di prodotti locali, pane e ‘nduja, con la presenza degli stessi produttori.

Vittoria Saccà