Denise Cascasi, un esempio per i giovani

denise-cascasiwp_20161022_17_32_35_proTROPEA- Nel giorno in cui la chiesa ha ricordato il santo papa Giovanni Paolo II, è stata fatta memoria anche dei tanti giovani scomparsi anzi tempo nella nostra terra, con una funzione religiosa particolare officiata da padre Filippo e don Felice Palamara, presso la chiesa dell’Annunziata .

Prima della funzione religiosa,  don Felicea ha voluto presentare la giovane Denise Cascasi, morta a soli 15 anni a causa di una malattia incurabile.

Denise, nata a Pannaconi il 4  settembre del 1997, si è ammalata di tumore trascorrendo i suoi anni più belli di gioventù tra le grandi difficoltà che tale malattia comporta, comprese le infinite sofferenze che lei, però, ha offerto al Signore nelle sue continue preghiere. Un’anima candida, è quella che traspare dai suoi scritti e che sono stati pubblicati con l’intenzione che possano essere utili a tutti noi perché comprendiamo qual è il vero fine della vita. Nel suo tempo di malattia, è lei stessa a raccontare le sue sofferenze e il suo rapporto con Gesù e la Madonna che sente vicini. E’ lei stessa che pur nel dolore, inneggia alla vita e alla sua bellezza. Nei suoi scritti, traspare tutta la sua fede cristiana e il suo profondo abbandono alla volontà di Dio. La sua figura, pertanto, è un esempio importante per tutti i giovani del nostro tempo, perché ha saputo lasciarsi guidare dal cuore, dall’anima, e dal suo profondo amore per Dio.

Don Felice ha quindi raccontato di quando, giunto come parroco a Pannaconi, è venuto a conoscenza dell’esistenza della piccola Denise per la quale ha celebrato la messa in suffragio della sua morte. Giovane ragazza che non ha conosciuto personalmente, ma attraverso i suoi piccoli testamenti spirituali rendendosi conto che  si trovava “ innanzi ad una ragazza diversa dalle altre: una ragazza toccata dalla mano di Dio, una ragazza che ha portato, nella sua carne, il segno più alto del cristiano: la Croce, quindi la firma di Dio”.

Per il giovane parroco, la piccola Denise deve essere portata ad esempio, così come il venerabile don Francesco Mottola, la serva di Dio Irma Scrugli. Lo stesso ha sottolineato che la nostra Calabria deve essere orgogliosa di avere dato loro  i natali.

E così, prima dell’inizio della santa messa nel ricordo di Giovanni Paolo II, grande amico dei giovani, nel cortile antistante la chiesa, ai piedi del crocefisso,  ha letto a gran voce i nomi dei tanti giovani morti anzitempo. Poi, uno stuolo di palloncini bianchi è stato fatto volare verso il cielo.

Durante la messa,  è stata accesa  una particolare lampada di fronte alla sacra immagine del Santo Papa, affidandogli tutti questi nostri sfortunati giovani, i cui nomi sono stati letti di nuovo da padre Filippo.  E non è stato trascurato di ricordare il messaggio che san Giovanni Paolo II ha lasciato  ai giovani: “Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!”

Da ricordare che una mostra con i pensieri più belli e toccanti della piccola Denise è stata allestita per l’occasione all’interno della chiesa e chiunque ha potuto leggerli e farne tesoro.

Vittoria Saccà

About Vittoria

Docente di Materie letterarie presso il Liceo Scientifico "Berto" di Vibo Valentia. Vivo a Tropea, splendida cittadina che si affaccia sul mar Tirreno. Sono giornalista pubblicista.

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