Convegno nazionale sulla rupe da salvare

la-rupe-di-tropeaTROPEA – Nella suggestiva sala antica della Chiesa Santa Chiara di largo Ruffa, si è svolto un interessante convegno dal tema “La rupe di Tropea – Bellezza da salvare e conservare”. Organizzato dal Comitato Promotore per il Club Unesco cittadino, presieduto da Giuseppe Maria Romano, si è avvalso della prestigiosa presenza di validi relatori, alcuni dei quali giunti da Orvieto, la città che seppe impegnarsi già dagli anni 70  per salvaguardare la sua rupe. Ai tanti convenuti, il saluto di Romano, dell’architetto Luigi Giffone, di Antonio Piserà. Romano ha sottolineato che lo scopo del convegno è quello di cercare di creare un osservatorio permanente della rupe con persone qualificate, e quindi di intervenire con un progetto unitario che possa preservarla tutta nel tempo. Giffone ha evidenziato come la rupe è trascurata nel suo interno. Gli interventi fatti fino ad ora hanno solo badato alla parte esterna. Piserà, invece, ha fatto una sintetica cronistoria delle terapie somministrate negli ultimi 50 anni alla rupe, malata cronica. A cominciare dalle arcate costruite negli anni 50, passando per il finanziamento di 20 miliardi di lire ottenuto nel 97, ha descritto tutti altri avvenuti nel tempo fino a quelli del 2015. Il moderatore Emilio Minasi ha quindi coordinato gli interventi successivi. Ha preso la parola l’arch. Teresa Gualtieri, vice Presidente Nazionale Federazione Club e Centri per l’Unesco la quale, dopo aver elogiato l’impegno del comitato tropeano, parafrasando Italo Calvino nel suo “Città invisibili”, ha affermato che il senso dell’Unesco è quello di “conservare la memoria dell’esistente e attualizzarlo, in maniera tale che gli uomini di ogni tempo possano goderne le caratteristiche, senza diventare prigionieri di un passato che, pur brillante, blocca i luoghi e le bellezze, li costringe nell’immobilità”. Ecco perché è importante consolidare e proteggere la Rupe di Tropea. Nel suo intervento, Mirocle Gino Crisci, Magnifico Rettore dell’ Università della Calabria, ha affermato che Tropea rappresenta il positivo e negativo della Calabria. Bisogna salvaguardare ciò che abbiamo e proteggerlo, “ma il popolo calabrese non sa quel che ha e non può proteggerlo”. La Calabria è la regione più bella e unica e molte delle sue bellezze sono sconosciute ed inutilizzate. Per il Magnifico rettore è anche un enorme problema culturale. Sulla rupe di Tropea bisogna fare un’indagine seria. 

Ha preso la parola il geologo  Endro Martini, presidente – Scuola di Alta Specializzazione e Centro Studi per la Manutenzione e Conservazione dei Centri Storici in Territori Instabili che ha parlato degli interventi effettuati sulla rupe di Orvieto in 30 anni di storia, a partire dagli anni 70, quindi della nascita dell’osservatorio permanente della rupe affidato al comune. “Una messa in sicurezza totale non esiste – ha aggiunto – quindi si rende necessario un sistema di monitoraggio”. L’ing. Claudio Soccodato, segretario – Scuola di Alta Specializzazione e Centro Studi per la Manutenzione e Conservazione dei Centri Storici in Territori Instabili, ha invece illustrato tutto il lavoro che è stato effettuato sulla rupe tropeana negli anni 80, i cui atti sono stati pubblicati nell’83, ma mai presi nella giusta considerazione. E’ seguito l’intervento di Mariano Mari, docente di Urbanistica – Università  “La Sapienza” di Roma che ha parlato del centro storico e di alcuni casi di recupero sottolineando che, nel caso di Tropea, rupe e centro storico sono inscindibili. L’ultimo intervento è stato di Carlo Tansi, dirigente U.O.A. Protezione Civile – Regione Calabria che ha sottolineato come la rupe sia “fratturata” augurando che si faccia al più presto un progetto complessivo con persone competenti. Evidenziando che ci si trova in una zona ad alto rischio sismico, ha ricordato i fenomeni tellurici avvenuti nel tempo. Romano ha quindi letto il documento da sottoscrivere con in quale si assume l’impegno verso la rupe affinché si promuova un tavolo permanente di osservazione e monitoraggio, che diventi punto di riferimento per tutti gli altri luoghi con simili problemi. Dopo l’intervento del prof. Antonio De Luca, presente tra il pubblico, il convegno è terminato con l’osservazione di un minuto di silenzio in onore del presidente emerito della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.

Vittoria Saccà

About Vittoria

Docente di Materie letterarie presso il Liceo Scientifico "Berto" di Vibo Valentia. Vivo a Tropea, splendida cittadina che si affaccia sul mar Tirreno. Sono giornalista pubblicista.

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