Il libraio di Meladoro

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Aldo Coloprisco

“Il libraio di Meladoro” di Aldo Coloprisco, Laruffa Editore, segnalato al Premio Tropea, edizione 2015, per la scelta della terna finalista dove non è entrato per un soffio.

Il libraio di Meladoro è un personaggio positivo con il quale l’autore lancia un messaggio di speranza per la sua terra di Calabria, stretta tra i tanti mali umani che la rendono invisa all’immaginario collettivo. Il suo protagonista, poi, è un libraio che nella letteratura meridionale non è solito incontrare.

La storia si svolge negli anni 60 del secolo scorso, nel periodo di dicembre con le feste natalizie che incombono e si snoda tra l’Aspromonte e Roma.

Il protagonista, Giovanni Florio, vive in un paese alle falde dell’Aspromonte, a Meladoro, dove in inverno cade sempre la neve e quella è l’occasione per sognare il mare. Lui sa bene che a leggere sono in pochi, e quei pochi a cui si riferisce, siamo negli anni 60, per la maggior parte leggono solo i libri di testo. Ma ha un vantaggio sugli altri, perché aveva ereditato la passione per la lettura dal suo padrino di battesimo e ancora da piccolo studente, s’immergeva nelle tante letture immedesimandosi nelle storie che leggeva e girando, così, il mondo con la fantasia, imparava a conoscerlo pur restando chiuso nella sua stanzetta.

Pertanto nella lettura ci crede e quando eredita l’attività da suo padre, dà un nuovo impulso alla libreria trasformandola in una specie di salotto letterario, dove si andavano a scoprire e conoscere i tanti scrittori e poeti, oltre a discutere sulle vicende presenti e passate, sognando, magari, anche un futuro migliore.

Lui si sente un venditore di sogni non di morte”, come invece fa la ‘ndrangheta,  di sogni in libertà, ai quali chi legge vi può accedere ed esorta i suoi concittadini a comprare libri ai figli, per farli sognare e renderli migliori. Con i suoi affabili modi, attira a sé, quindi, i tanti giovani del paese, che nella sua libreria trovano un mondo nuovo da scoprire, compresa la passione per il teatro.

Ma il libraio si attira anche l’attenzione della ‘ndrangheta che vuole rilevare la sua attività, non certo per amore della cultura, ma per fini ben diversi. Così i ragazzi si schierano al fianco di Florio, e scendono in strada per manifestare il proprio dissenso nei confronti delle azioni della malavita che, nel romanzo, si fa sentire con le sue prevaricazioni, con pretese assurde, con il  poco rispetto verso il sesso femminile, con le azioni violente di distruzioni e di morti. 

Attraverso le vicende di Giovanni Florio, personaggio inventato dalla fantasia di Coloprisco, si recepisce quindi che con la lettura si cresce in cultura, fondamentale bagaglio con il quale si apprendono gli strumenti utili per distinguere il male dal bene. Per il libraio, una vera rivoluzione culturale non si improvvisa; per poterla fare esplodere si rende necessario un costante lavoro con il coinvolgimento di tutte le agenzie educative, dalla chiesa, alla scuola, alle associazioni culturali, alle famiglie.

downloadNe “Il libraio di Meladoro”, alla fine, vincono sia l’amore, sia l’amicizia, che la condivisione d’intenti. La ‘ndrangheta, invece, ne esce derisa e sconfitta.

Giovanni Florio, che nonostante viva in un territorio difficile, dove la mala vita si sente padrona assoluta, sceglie di stare dalla parte del bene e della cultura, lotta per tutto questo fino a vincere.

L’autore Coloprisco ha voluto creare un personaggio positivo, come simbolo di una Calabria che lotta per rinascere e che infine ce la fa. In lui racchiude la speranza di un futuro migliore per questa terra. Quelli che divulga, sono messaggi dal valore universale e che da questo Sud, possono raggiungere l’intera Nazione perché la cultura rende liberi. 

 

Aldo Coloprisco, nato a San Procopio (RC), ma residente a Roma da diversi anni, ha insegnato lettere a S. Eufemia d’Aspromonte e materie letterarie e latino al liceo “Francesco d’Assisi” della capitale. Appassionato di teatro, ha sempre portato nelle classi l’amore per questa nobile arte allestendo compagnie e scrivendo lui stesso opere che hanno avuto sempre un successo di pubblico e soprattutto di critica. A Roma, attualmente dirige la compagnia teatrale “I Capocotti”. Da qualche tempo si è dedicato anche alla narrativa. Tra i suoi romanzi ricordiamo “Aspromonte! Aspromonte”, “L’uomo e la regina” e oggi lo ritroviamo con “Il libraio di Meladoro”, Laruffa editore, con in copertina un’opera dell’artista reggino Carmelo Tripodi, scomparso il 17 maggio del 1973, all’età di 44 anni.

Coloprisco, persona umile e culturalmente generosa, ha speso e spende la sua vita per veicolare alle giovani generazioni i valori più alti e più nobili dell’essere umano, così come la grande importanza della cultura. Coloprisco non fa politica, non l’ha mai fatta;  ma come il suo libraio di Meladoro vende sogni attraverso la cultura che ha il passo lento, è vero, ma è come la goccia d’acqua che battendo costantemente sulla pietra, finisce per conquistarla.

Vittoria Saccà

About Vittoria

Docente di Materie letterarie presso il Liceo Scientifico "Berto" di Vibo Valentia. Vivo a Tropea, splendida cittadina che si affaccia sul mar Tirreno. Sono giornalista pubblicista.

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