Sognavi.
Sognavi un tetto
un morbido letto
il pane per te
la tua donna
i tuoi figli,
ma per te
solo il mare.
Freddo e assassino.
Il mare.
Salato.
Quanto il prezzo
che paghi
per avere tentato
di cambiare il destino.
Ed ecco la spiaggia.
Meta sognata
accarezzata
per giorni
ore e minuti
come fu
su quel legno
a galla sul mare.
Disteso
non guardi più il cielo
non odi
il fruscio delle onde
non ti scaldano
i raggi del sole.
Muto pensi i tuoi sogni
inghiottiti
da un mare sleale
e a quell’alba nuova
che per te non sorgerà
mai più.
Vittoria Saccà