Studenti in visita alla Foiba di Basovizza, sul Carso

Listener (1)TROPEA – La scuola media tropeana, quest’anno ha scelto un percorso diverso per veicolare ai suoi piccoli studenti il senso della storia, da vivere direttamente sui luoghi dove gli uomini hanno vissuto, e poi versato il loro stesso sangue, drammatiche vicende. E’ stata la classe III B dell’Istituto comprensivo “Don Francesco Mottola”, diretto da Antonello Scalamandrè, che grazie all’impegno delle professoresse Caterina La Rocca e Caterina Ventrice, è stata protagonista di un progetto altamente  formativo. Dopo un percorso durante il quale i ragazzi hanno studiato e approfondito le vicende delle vittime del fascismo e poi del comunismo in tutte le sue forme, i ragazzi della terza B, sono stati accompagnati dalle professoresse La Rocca e Ventrice, a visitare i luoghi dove si è consumata la tragedia dell’esodo fiumano-dalmato-istriano e dello sterminio dei nostri connazionali presso la Foiba di Basovizza, sul Carso. Durante il viaggio, che da Tropea ha portato la delegazione a Trieste e poi sulle alture carsiche, i ragazzi hanno avuto modo di andare indietro nel tempo, fino agli ultimi anni della seconda guerra mondiale, guardando con occhi più consapevoli i luoghi dove si consumarono gli orrori della deportazione nazifascista. Sono stati, quindi, alla “Risiera di San Sabba”, oggi un museo, ma che è stata un lager nazista dentro la città di Trieste, utilizzato per il transito, la detenzione e l’eliminazione di un gran numero di detenuti che erano, poi, prigionieri politici ed Ebrei. Un campo di sterminio, dunque, dove c’era il forno crematorio ricavato da un essiccatoio che prima della guerra era utilizzato per asciugare il riso. Pertanto, lode alle insegnanti ed al dirigente scolastico, che dopo le tante altre occasioni che la scuola media tropeana ha offerto negli anni scorsi sullo studio e l’approfondimento della Shoà, ha voluto affrontare, per la prima volta, la rivisitazione di un’altra pagina della storia italiana che solo a partire dal 2004 è stata riconosciuta dalle Istituzioni. Quanto avvenne sul Carso, per molto tempo non è stato oggetto di grande attenzione. E torna utile ricordare che dal ’43 al ’46, a guerra già finita, furono crudelmente assassinati dagli 11 ai 15 mila italiani, colpevoli solo di essere italiani. Solo nella fredda Foiba di Basovizza, persero la vita un numero imprecisato fra duemila e tremila nostri connazionali. La Foiba di Bovizza, dal 1992 è monumento nazionale in onore dei “Martiri delle Foibe”.  La presenza della delegazione tropeana nei luoghi è stata sottolineata non solo dall’opinione pubblica, ma anche dalla guida che ha accompagnato il gruppo in visita. Questi ha infatti detto che in tanti anni del suo lavoro, la scuola tropeana era la prima scuola calabrese a recarsi in quei  tristi luoghi. “L’esperienza è stata coinvolgente ed emotiva – ha commentato La Rocca – ed ha lasciato in ognuno un ricordo indelebile nel cuore e nell’anima. Percorrere i luoghi che sono stati scenari di eccidi, torture, vessazioni e dove l’uomo ha mostrato la parte più bestiale di sé è necessario, per comprendere fino in fondo cosa sia il male, la guerra e quanto sia importante estirpare dalla radice ogni forma di dittatura”. Ventrice ha quindi aggiunto “Camminando, sommessi e riflessivi su quanto è accaduto in quei luoghi, ci sembrava di sentire ancora le urla di dolore e di strazio di chi in quegli anni ha subito il martirio della persecuzione e della deportazione. Bisogna sapere, – ha concluso – capire per non dimenticare mai e in modo che soprattutto i giovani, fautori del domani, non ripetano più quegli errori”. I ragazzi della scuola media tropeana hanno vissuto un’esperienza di alto valore formativo grazie anche alle docenti che cercano sempre il meglio per tutti loro.

Vittoria Saccà

About Vittoria

Docente di Materie letterarie presso il Liceo Scientifico "Berto" di Vibo Valentia. Vivo a Tropea, splendida cittadina che si affaccia sul mar Tirreno. Sono giornalista pubblicista.

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