Solenne celebrazione eucaristica per la chiusura dell’inchiesta diocesana su un presunto miracolo attribuibile al venerabile don Francesco Mottola

TROPEA- E’ stato un momento di vera gioia e di festa per il popolo cristiano quello che si è vissuto nel pomeriggio di ieri presso la concattedrale. La solenne celebrazione eucaristica è stata seguita dal cerimoniale per la chiusura dell’inchiesta diocesana su un presunto miracolo attribuibile al venerabile don Francesco Mottola. Importante sottolineare che, più di una volta, i ministri della chiesa hanno tenuto a precisare che la dichiarazione di Beato per il Venerabile Mottola, spetta a Roma e bisogna attendere chela Congregazione per le cause dei Santi esamini tutti i documenti relativi all’inchiesta condotta fin qui.

Alla solenne celebrazione hanno preso parte tante autorità tra cui il prefetto Michele Di Bari, il comandante provinciale dei carabinieri Daniele Scardecchia, il sindaco della città Gaetano Vallone. Presente anche la polizia municipale. Naturalmente l’intera famiglia Oblata, sacerdoti giunti dalle diocesi calabresi, le suore e tantissimi fedeli.

Ai piedi dell’altare, addobbato a festa, sulla sinistra è stato posto il gonfalone della città, sulla destra una gigantografia del venerabile don Francesco Mottola.

E nell’attesa che possa salire agli onori degli altari, mons. Luigi Renzo, vescovo della diocesi di Mileto- Nicotera – Tropea, ha officiato la santa messa coadiuvato da vescovi e da sacerdoti. Messa che è stata resa ancora più solenne dai canti del coro polifonico “don Giosuè Macrì” diretto dal maestro Vincenzo Laganà.

Mons. Renzo, nella sua omelia, ha sottolineato il momento solenne che si sta vivendo perché la diocesi è in festa così come la famiglia oblata, in tutti i suoi tre ordini, e le chiese di Calabria rappresentate da alcuni dei loro pastori che ha ringraziato per la loro presenza, ossia Francesco Milito vescovo di Oppido Mamertina – Palmi, mons Leonardo Bonanno vescovo di San Marco Argentano – Scalea, mons. Donato Oliverio vescovo Eparca di Lungro, mons. Vincenzo Rimedio vescovo Emerito di Lametia. Altri vescovi hanno fatto pervenire i loro messaggi, tra cui Mariano Crociata segretario generale della Cei e mons. Gerolamo Grillo. Dopo aver ringraziato anche tutte le altre autorità presenti e i fedeli, anche quelli giunti dai luoghi dove è viva l’opera di don Mottola, come Varapodio, si è soffermato sull’inchiesta diocesana sul presunto miracolo che pare possa essere attribuita all’intercessione di don Mottola. E’ stata un indagine lampo, ha proseguito, ed ha per questo ringraziato il postulatore don Enzo Gabrielli e tutto il tribunale diocesano composto dal giudice delegato don Francesco Sicari, dal promotore di giustizia mons. Vincenzo Varone, dal notaio Francesco Reda. Ha ringraziato il cancelliere Filippo Ramondino, il dott. Luca Cosentino, Marcello Filice così come tutti coloro che, da Roma perché il presunto miracolo è avvenuto lì, hanno permesso l’apertura ufficiale dell’inchiesta avvenuta l’8 agosto 2012. Il tribunale diocesano ha lavorato incessantemente compiendo 26 sessioni durante le quali sono stati ascoltati testimoni, esaminate tutte le prove raccolte portando a termine quanto prevedono le norme. Mons. Renzo ha quindi specificato che la parola adesso passa a Roma. Saràla Congregazioneper le cause dei Santi, composta  da medici, teologici e cardinali  a stabilire se la guarigione in questione è da considerarsi un miracolo avvenuto per intercessione del Venerabile don Francesco Mottola. Solo allora, il pontefice firmerà il decreto di dichiarazione di Beato. “E poi aspetteremo un altro miracolo per poterlo venerare sugli altari!”

A conclusione della celebrazione eucaristica, sull’altare si è insediato, quindi, il tribunale diocesano per la chiusura ufficiale dell’inchiesta presieduta da mons. Renzo. Il notaio Reda ha affermato che tutto si è svolto secondo le regole. Sull’intera documentazione, della quale sono state prodotte due copie conformi all’originale, sono stati posti i sigilli e preparati per essere inviati alla Congregazione a Roma per l’ultima parola.

L’intera cerimonia è terminata con la deposizione di una ghirlanda di fiori sulla tomba del venerabile don Francesco Mottola, nella navata destra della concattedrale. Giornata memorabile, quella di ieri, come quella del 5 aprile del 1924, quando il giovane Francesco Mottola venne ordinato sacerdote e da quel giorno, il suo apostolato fu una vera benedizione per i poveri e gli abbandonati da tutti (i nuju du mundu), che cercò di tirar fuori non solo dai tuguri tropeani, ma dall’intera Calabria. Con loro condivise dolori e pene e per loro spese le sue energie e la tutta la sua vita. E al suo fianco, l’altra anima bella e generosa di Irma Scrugli e tutti gli Oblati che hanno condiviso i suoi progetti d’amore per il prossimo.

Vittoria Saccà

About Vittoria

Docente di Materie letterarie presso il Liceo Scientifico "Berto" di Vibo Valentia. Vivo a Tropea, splendida cittadina che si affaccia sul mar Tirreno. Sono giornalista pubblicista.

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