Sarà ricordata domenica Irma Scrugli Sorella Maggiore delle Oblate del Sacro Cuore

Messa al Duomo alle ore 19

 TROPEA – Sarà ricordata domenica, con un messa celebrata al duomo, alle ore 19, Irma Scrugli, Sorella Maggiore delle Oblate del Sacro Cuore. Sarà l’occasione per fare memoria di questa splendida figura tropeana vissuta in odore di santità. Nata a Tropea il 4 settembre del 1907, apparteneva alla famiglia aristocratica dei conti Scrugli. Bella, bionda, aggraziata e gentile nei modi, sin da giovane venne rapita dalla voce di Dio al quale volle dedicare tutta la vita. Accanto al Venerabile don Francesco Mottola, percorse la strada alla ricerca degli umili, dei poveri, degli affamati, dei tanti nessuno che nel suo tempo popolavano Tropea ela Calabria, per ricondurli sotto un tetto e per lenire le loro ferite sia nel corpo che nell’anima. Perché la giovane Irma fu cofondatrice con don Mottola della “Famiglia degli Oblati e delle Oblate del Sacro Cuore” e come “certosina della strada”, insieme ad altre giovani sorelle che avevano condiviso il grande disegno, si recò in tutti i “tuguri” per portare sollievo e pace.

Fu ombra fedele e silenziosa, sempre accanto al Venerabile, per la realizzazione dei disegni più belli che volevano la costruzione di case per la povera gente, per quelli dimenticati da tutti e anche per i portatori di handicap. Disegni che si concretizzarono nelle “Case della carità”, quelle case che il Venerabile definiva “case d’oro” e che, ancora oggi, accolgono coloro che chiedono asilo. Irma, Sorella maggiore fino al giorno della sua morte, nel suo tempo dedicò le sue energie anche come presidente della Gioventù Femminile dell’Azione Cattolica, sia a livello di parrocchia che di diocesi. Visse seguendo il suo ideale che si concretizzava nell’amare il prossimo, mettendo in pratica tutti gli insegnamenti che l’allora Padre Mottola, oggi Venerabile per le sue chiare virtù, impartiva ai suoi seguaci e alle sue seguaci, concentrati in soli quattro verbi: soffrire, tacere, godere, dimenticarsi.

Chi ha avuto l’onore di conoscerla, la descrive come una donna sempre calma e in ascolto della parola degli altri, sempre pronta a porgere il suo aiuto a chiunque ne avesse bisogno. La sua vita fu sempre pervasa da grande spiritualità, rivolta in perenne ricerca di Dio. Sul finire della sua esistenza, lasciò un vero proprio testamento spirituale nel quale ella scrisse “i cinque silenzi crocifiggenti, letificanti, elevanti, irradianti, apostolici”. Per Irma, essi erano nel silenzio della vista: vedere Lui in ogni volto e in ogni cosa; nel silenzio dell’udito: ascoltare sempre e solo Lui nel mondo che ci circonda; nel silenzio della parola: tutto è voce di amore e vivere lodando Dio, accogliendo i fratelli; nel silenzio del pensiero: tutto in Dio perché il pensiero non può tradursi che in una sola parola: Amore; infine, nel silenzio del cuore: non permettere altri amori se non il Suo, divampante e irradiante. Messaggi di straordinaria profondità spirituale, simbolo dell’infinito amore che nutriva verso Dio. Si spense il 22 settembre del 1994. Durante la messa di domenica si vorrà ricordare questa speciale figura, che dedicò la sua vita agli altri, seguendo gli insegnamenti del Venerabile don Francesco Mottola.

 Vittoria Saccà

About Vittoria

Docente di Materie letterarie presso il Liceo Scientifico "Berto" di Vibo Valentia. Vivo a Tropea, splendida cittadina che si affaccia sul mar Tirreno. Sono giornalista pubblicista.