“‘Na Rosa Calabrisi” di Rosetta Pontoriero, poetessa di Spilinga

'Na_Rosa_CalabrisiSPILINGA- Nella particolare città, terra di laboriosi abitanti, famosa per la sua ‘nduia, c’è posto anche per la poesia, quella che nasce dentro il cuore e si nutre dei sentimenti più cari. E c’è anche chi, questi impeti nascosti, riesce a trascriverli sul foglio trasformandoli in versi. E’ Rosetta Pontoriero che ha dato alle stampe un grazioso libretto dove ha raccolto le tante vicende dell’amore.

Soprannominata “Rosetta a Cicinneja”, Pontoriero evidenzia  nella prefazione, che il suo lavoro “è un volume d’amore ma anche di sdegno”. Guardando dentro il suo cuore, ha voluto raccontare le tante ferite d’amore che deludono e lasciano segni che spesso fanno male.

Dal titolo “’Na Rosa Calabrisi”, edito da Edizioni Romano Arti Grafiche di Tropea, il volume scaturisce, come la stessa poetessa dice, “dal bisogno di esternare sentimenti d’amore, speranza, malinconia, gioia, momenti di sconforto e di sfogo, perché niente e nessuno può capire quello che provi quando soffri per un grande amore perso, per chi non si è preoccupato di amare sul serio”.

Scritte in vernacolo, con la traduzione in lingua, le poesie sono nate dal rimescolìo dei tanti sentimenti che la stessa poetessa ha provato dentro di sé, sentimenti d’amore e di delusione, di sdegno e dolore, ma anche di tanta speranza. Perché l’amore  ha bisogno sempre di trovare alimento per vivere, e per questo è eterno, nonostante tutto, anche quando è forte l’angoscia e il tormento per un amore non corrisposto, per un amore finito. Perché bisogna andare avanti, riprendere a vivere, sperare sempre in quel futuro sognato.

Pontoriero dà libero sfogo, quindi, ai suoi pensieri trasformandoli in parole che diventano poesia.

Il volume “’Na Rosa Calabrisi” si suddivide in quattro capitoli, ovvero in  Petali d’amore, Petali di vita, Petali di una volta e Petali per ridere. ‘Na rosa. Profumata e colorata, con i suoi tanti petali vellutati, ma anche spinosa nel suo gambo e capace di pungere e far male. Sono cento pagine che si divorano perché appassionano chi le legge. Cento pagine che, oltre all’alto valore della poesia in quanto tale, riportano alla memoria, fissandole per sempre sulla carta, quelle parole dialettali alcune delle quali dimenticate, altre riscoperte, altre recuperate.

Vittoria Saccà

ROSETTA PONTORIERO

About Vittoria

Docente di Materie letterarie presso il Liceo Scientifico "Berto" di Vibo Valentia. Vivo a Tropea, splendida cittadina che si affaccia sul mar Tirreno. Sono giornalista pubblicista.