Sos Korai

24068119_10210080781764999_4510209131196235105_nTROPEA – Nel salone del Monastero di Santa, si è svolto l’evento  ” No Cry…” organizzato dall’associazione Onlus  sos Korai, presieduta da Beatrice Lento, in occasione del 25 novembre Giornata Mondiale per il contrasto alla violenza sulle donne. 

Il rosso delle macchie sparse su centinaia di foglietti che tracciavano un percorso dall’ingresso fino al tavolo dei relatori, è stato di grande effetto. 

«Volevamo impressionare e forse anche inquietare gli animi – ha affermato Lento – richiamando l’attenzione sul sangue delle tantissime donne violate e, spesse volte annientate, dalla violenza maschilista che non vuole riconoscere la libertà dell’essere femminile ridotto ad oggetto di possesso.  Credo che  ci siamo riuscite, era evidente l’imbarazzo e lo stupore di chi entrando cercava di raggiungere un posto evitando di calpestare quel rosso che dava le vertigini». 

L’appello lanciato dalla nuova associazione non é stato disatteso perché era presente in sala un pubblico variegato, fatto di donne e di uomini d’ogni età, professione e ruolo sociale, uno spaccato rappresentativo della comunità vibonese. «Sos Korai –  ha dichiarato la Lento – é un progetto colorato di sogno, ma non di utopia, perché il nostro desiderio di contrastare la subcultura maschilista e la violenza d’ogni tipo sulla donna, attraverso un’educazione affettiva attenta alla dignità della persona, alla cultura della pace e alla giustizia sociale, sia pure ambizioso, potrà attuarsi se riusciremo a farlo condividere da tanti. Chiunque può far parte del nostro gruppo perché l’unico requisito necessario é credere nella sua finalità, ogni socio potrà scegliere di dedicarsi al progetto nei tempi e nei modi compatibili con le altre sue esigenze, l’importante è esserci». Quindi ha presentato il blog dell’associazione,  www soskorai.it,  sottolineando che all’interno c’è uno spazio chiamato “Contatti” attraverso cui é possibile avanzare richieste d’aiuto o di confronto.

L’evento, che è stato moderato nei suoi passaggi dalla giornalista Vittoria Saccà,  ha avuto inizio con la lettura di una poesia di Luigia Lupidi Panarello, socia d’onore dell’associazione, da parte di Carla Piro che in seguito ne ha letto altre, seguito dalla proiezione  del corto di Enzo Carone, “Lasciami parlare”,  interpretato con grande professionalità da Costantino Comito e Noemi Di Costa.

La socia Luigia Barone ha quindi parlato della violenza assistita da parte dei figli delle donne vittime che porteranno segni fortissimi dei traumi subiti,  mentre Francesca Di Costa e Dario Godano hanno illustrato le future attività e il perché del nome scelto per il nuovo sodalizio.

Di seguito sono stati letti i messaggi di tre soci uomini, mentre il socio d’onore Luigi Giffone  ha evidenziato il paradosso di un maschio che si reputa “alfa” ma in realtà non riesce a dominare la belva che ha dentro.

La giovane Francesca Laloè ha letto interpretandolo, il racconto della giornalista  Saccá, nel quale il messaggio è stato chiaro “l’uomo violento non cambia, occorre trovare la forza di denunciare e ricominciare”. 

Nella sala, per l’occasione, è stata allestita la mostra di dipinti di Carmelo Lebrino accostati alle poesie della poetessa Panarello. L’evento si è concluso con la storia di Anna Maria Scarfò, violentata dall’età di 13 anni che, avendo trovato la forza di denunciare i propri carnefici, venne condannata dal suo paese, San Martino di Taurianova, e bollata come la “Malanova”. La brutale vicenda è stata offerta al pubblico attraverso un monologo scritto e interpretato dalla presidente Lento a partire dal libro della giornalista Cristina Zagaria. 

«Siamo felici dell’ottimo esito del nostro primo impegno- ha dichiarato Lento –  ed i tanti apprezzamenti ricevuti ci fanno sperare nel bene, sono convinta che riusciremo a radicarci nel territorio e tutti insieme trasformeremo il rosso del sangue femminile nel blu dell’acqua fresca e pulita che lava il male e predispone al bene».

About Vittoria

Docente di Materie letterarie presso il Liceo Scientifico "Berto" di Vibo Valentia. Vivo a Tropea, splendida cittadina che si affaccia sul mar Tirreno. Sono giornalista pubblicista.

Lascia un commento