Anthropos e la sua cultura mediterranea

Paolo Martino

Prof. Paolo Martino

TROPEA – Proseguono con sempre maggiore successo gli incontri organizzati dall’associazione culturale Anthropos che, presieduta da Ottavio Scrugli, quest’anno ha scelto l’interessante tema de  “Il Mediterraneo e la sua cultura”. Incontri che si stanno effettuando alle ore 17.00 presso l’Auditorium S. Chiara di largo Ruffa, nei giorni di sabato.

Questo sabato si parlerà de “Il clima mediterraneo” con Michele Colacino, già direttore dell’istituto di fisica dell’atmosfera del Cnr di Roma.

L’ultimo argomento affrontato, è stato “Contatti e conflitti culturali nella storia del Mediterraneo: Profili linguistici” del quale ha parlato Paolo Martino, ordinario di Glottologia e Linguistica all’Università Lumsa di Roma. Il docente, pertanto, affermando che il Mediterraneo è un crogiolo di culture, ha detto che “il bacino del Mediterraneo è un ecosistema solidale, un crocevia, culla delle maggiori civiltà che sono apparse nel pianeta: la greca, la latina, la semitica, l’egizia, l’etrusca; luogo di incubazione delle grandi religioni monoteistiche: ebraica, cristiana, islamica. Qui è stata inventata la scienza, la filosofia, la poesia, il diritto, la democrazia. Qui in epoche remote è apparsa e si è diffusa la scienza della navigazione, l’agricoltura, la città, il diritto”.

Passando all’identità e la storia ha affermato che “noi siamo il nostro passato” anche se, purtroppo,  “chi si occupa oggi del Mediterraneo – per motivi politici o socio-economici o di cronaca –  ignora spesso la storia”. Ma la memoria, per Martino, non bisogna cancellarla perché crea “disadattamento anche  nel presente e incapacità di immaginare il futuro”. Si è poi soffermato sull’Occidente e le sue culture alternative. Sul Mediterraneo che è stato  fin da epoche remote teatro di incontri e scontri di civiltà. Sulla diaspora ebraica, sulla cristianizzazione, sull’espansione araba. Parlando dell’Eurolinguistica, ha affermato di non voler azzardare “sintesi sociologiche né politologiche e neppure storiche, optando per lo scavo da un angolo visuale che mi è più congeniale: l’analisi del linguaggio”. La lingua non serve solo per comunicare, ha affermato, ma “registra e organizza l’identità culturale. Analizzando storicamente le lingue e le loro vicende è possibile ricostruire episodi significativi di avvicendamenti, simbiosi e sintesi”. Ha quindi spaziato nell’argomento tenendo sempre alta l’attenzione dei presenti. Una lectio magistralis, quella di Paolo Martino, che ha permesso a tutti di arricchire il proprio bagaglio di conoscenza sul Mediterraneo custode di una storia millenaria.

Vittoria Saccà

About Vittoria

Docente di Materie letterarie presso il Liceo Scientifico "Berto" di Vibo Valentia. Vivo a Tropea, splendida cittadina che si affaccia sul mar Tirreno. Sono giornalista pubblicista.

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