Teatro d’aMare – Il convegno

TROPEA – Nel palazzo Santa Chiara, ha avuto luogo il convegno dal titolo “Parola tragica e comica. La drammaturgia calabrese” curato dalla docente Vincenza Costantino, che ha dato il via alla rassegna  “Teatro d’aMare 2017”, e che da domenica 10 settembre, alle ore 21, accoglierà il primo spettacolo di nuova drammaturgia calabrese organizzata da Libero Teatro e LaboArt, che trova in Max Mazzotta la direzione artistica e in Maria Grazia Teramo quella orgaWP_20170906_16_29_53_Pronizzativa.

Prima del convegno, ad ogni modo, si è tenuta una conferenza stampa a cui hanno partecipato i direttori di Teatro d’aMare, il vicesindaco Rosaria Rotolo e l’assessore alla Cultura e Turismo Sandro D’Agostino, i registi e autori Antonello Antonante, Massimo Barilla e Salvatore Arena durante la quale, i rappresentanti dell’amministrazione tropeana hanno espresso il loro compiacimento per la rassegna teatrale che, per la seconda volta, impreziosisce il calendario delle manifestazioni offerto ai tanti turisti e visitatori.

Lo stesso Mazzotta ha espresso il suo compiacimento per la location di quest’anno, palazzo Santa Chiara invece dell’anfiteatro del porto, poiché ci sente più vicini al cuore della città.

Durante il convegno che ne è seguito, “Parola tragica e comica. La drammaturgia calabrese”, hanno relazionato il direttore del Teatro auditorium Unical Fabio Vincenzi che ha raccontato di quanto si è fatto e di quanto ancora si deve fare per il sistema teatrale calabrese e dell’Università della Calabria. La docente Unical Donata Chiricò si è soffermata  su “Medea: un’amazzone a Corinto” e il collega d’ateneo Carlo Fanelli  ha parlato alla platea di “Origini del tragico e del comico in Calabria”. Ha relazionato anche la stessa Costantino su “Forme del tragico e del comico – Gli autori calabresi fra adesione e negazione ai generi teatrali”.  Gli interventi sono stati inframmezzati da “Letture dalla Calabria” con la recitazione degli attori Ernesto Orrico, Emilia Brandi e Francesco Carchidi.

Teatro d’aMare inizierà sabato con il laboratorio teatrale per i più piccoli diretto da Daniele Scarpelli di Teatro clandestino Sud dal titolo “Amami”. Lo stesso continuerà domenica, e  possono partecipare gli aspiranti attori dai 4 anni in su.

Domenica 10 settembre, sarà il momento di “Giufà e il mare”; prodotto da Centro Rat/Teatro dell’Acquario, scritto e diretto da Antonello Antonante, vede in scena Maurizio Stammati e Dilva Foddai. “Lo spettacolo – affermano i direttori di Teatro d’aMare –  è un racconto nel racconto. Il cantastorie gioca con il percorso narrativo attraverso un viaggio nel mediterraneo, dove con dialetti e lingue diverse, colori e suoni, attori e personaggi, racconti e aneddoti, miti di un tempo e cose reali, identità e tradizioni, incontra e conosce tante persone sempre diverse tra loro. Giufà è un tipico esempio di transumanza narrativa: temi uguali o quasi, si ritrovano, spesso identici nei concetti e a volte nei nomi, in paesi assai distanti sempre appartenenti a un’area culturale che affonda le radici in una comune matrice: il Mediterraneo. Giufà e il mare è anche un viaggio attraverso il teatro, dove il gioco della finzione si cela e si svela repentinamente e dove i modi e le tecniche si fondono e si confondono in un continuo fluire”.

Gli altri appuntamenti sono previsti per il 17 settembre e il 24, sempre presso palazzo Santa Chiara, alle ore 21.00.

Vittoria Saccà

About Vittoria

Docente di Materie letterarie presso il Liceo Scientifico "Berto" di Vibo Valentia. Vivo a Tropea, splendida cittadina che si affaccia sul mar Tirreno. Sono giornalista pubblicista.

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