TROPEA – Come avviene ogni 27 marzo, in tutti gli anni, la città ha onorato la sacra effige della Madonna di Romania posta in alto, sull’altare maggiore della Cattedrale. Senza processione, perché in tempo di Quaresima, i cittadini, secondo la loro disponibilità di tempo, si sono recati a pregare e ad invocare la protezione della Vergine. Tante le sante messe celebrate durante la giornata. Quella serale, ha visto invece la presenza di mons. Luigi Renzo, vescovo della diocesi di Mileto – Nicotera – Tropea. Una messa pontificale, alla quale, oltre al gruppo degli scout, ha preso parte il coro polifonico Don Giosuè Macrì.
Durante l’omelia, mons. Renzo ha ricordato quel lontano 27 marzo del 1638 quando tutta la popolazione fu salvata dal terremoto che devastò l’intera Calabria ripercorrendo, anche, tutti i momenti che precedettero l’evento e che indussero il vescovo di allora a richiamare il popolo per portare in processione la Madonna di Romania. La città fu distrutta dal terremoto, ma senza vittime, grazie al fatto che tutti erano fuori dalle proprie abitazioni. Da allora, la Madonna di Romania salvò i tropeani da tanti altri malanni. Oggi Ella è la patrona, così come per tutta la diocesi. Ad ogni modo, alla Vergine non si chiede soltanto la protezione da eventi calamitosi, ma anche e soprattutto dai tanti malanni di questo tempo. Intanto, che finalmente ci sia lavoro per tutti, perché senza lavoro l’uomo perde la sua dignità. Mons. Renzo ha quindi riportato le parole pronunciate da papa Francesco durante l’incontro che ha avuto con i lavoratori vibonesi a Roma. Lo stesso pontefice, ha detto il suo “no, al lavoro schiavo” riportando la vicenda di una giovane ragazza costretta a lavorare per undici ore, senza contributi e senza nessun altra garanzia. Il vescovo ha proseguito soffermandosi sulle conseguenza negative della corruzione, che oggi dilaga, ma che bisogna eliminare perché essa lede anche i diritti della gente onesta. Alla santa messa hanno preso parte il sindaco Giuseppe Rodolico e la sua compagine amministrativa, la polizia municipale, il gruppo dei volontari di protezione civile. Prima della conclusione, don Ignazio Toraldo, parroco della cattedrale, ha ringraziato il vescovo per la sua vicinanza e per l’affetto fraterno, sottolineando che la comunità tropeana si è preparata al giorno della celebrazione della Madonna di Romania riflettendo anche sul terzo capitolo della sua lettera pastorale. La messa si è conclusa con la benedizione papale ai fedeli, impartita da parte del vescovo Renzo che ha ottenuto dal Santo Padre tale facoltà.
Vittoria Saccà