Si è concluso l’anno mottoliano

La proclamazione di Beato di don Mottola avverrà il prossimo 30 maggio

TROPEA – Nella concattedrale è stata celebrata una messa solenne dal vescovo della diocesi di Mileto – Nicotera – Tropea, mons. Luigi Renzo, e da tanti sacerdoti, nel giorno di Capodanno durante la quale si è ufficialmente concluso l’anno mottoliano.  Presenti il sindaco Giovanni Macrì, la famiglia oblata, moltissimi fedeli, nonché il coro polifonico Don Giosuè Macrì, diretto dal maestro Vincenzo Laganà.

E’ stato un anno di grazia per tutta la comunità cristiana, che ha avuto modo di ringraziare il Cielo per averle donato una figura speciale quale fu il sacerdote don Francesco Mottola. Un uomo che dedicò la sua vita al prossimo in tutta la sua totalità, dal più umile al più alto, lasciando ovunque tangibili segni di amore e di umanità. Una figura da imitare nel cammino di ognuno di noi. L’anno giubilare mottoliano è stato indetto e voluto dalla famiglia Oblata e dalla Diocesi per ricordare don Mottola, in occasione del cinquantesimo anniversario della sua salita al cielo, avvenuta il 29 giugno del 1969.  Un anno intenso che si è concluso dopo aver portato sulla via percorsa dal santo sacerdote migliaia di persone e di fedeli provenienti da tutto il territorio diocesano e dalla Calabria intera.

«Con questa celebrazione – ha detto mons. Renzo nella sua omelia – è vero che concludiamo l’anno mottoliano, ma apriamo un nuovo percorso che ci prepariamo a vivere» ovvero la proclamazione di Beato del venerabile don Mottola che avverrà il prossimo 30 maggio. Quindi ha ringraziato il sindaco della città, la famiglia oblata, i volontari, per l’aiuto che stanno offrendo affermando che già ha predisposto una commissione operativa per preparare l’organizzazione. «Siamo alle prese con l’individuazione del luogo dove svolgere la cerimonia, che non è semplice» ha affermato il vescovo. Converranno almeno 10 mila presenze e ci si sta rendendo conto che per quanto sia bella Tropea non vi è un luogo abbastanza ampio per accogliere tanta gente. Ciò sta creando un po’ di disagio ma, ha aggiunto, si riuscirà con la buona volontà di tutti

«Oggi concludiamo l’anno giubilate ma proseguiamo gioiosi il nostro cammino spirituale alla scuola del nostro Beato che tanto ha da insegnare anche alla nostra generazione con la sua testimonianza di amore per Dio e di amore al prossimo povero e bisognoso. Tanto abbiamo riflettuto sulla sua spiritualità, – ha proseguito – ma tanto ci resta ancora da scoprire soprattutto da imitare per assimilarne lo spirito e il coraggio. Quello spirito e quel coraggio che lui ha sempre tenuto vivo dentro di sé e che ha saputo trasmettere alle persone che lo hanno accostato».  Si è poi soffermato su quella “Parva favilla” che oltre ad essere il titolo scelto da don Mottola per la rivista in collegamento con le famiglie oblate, rappresenta la scintilla di fuoco d’amore caratteristica di ogni oblato, in grado di aprire un incendio di amore per riscaldare il cuore di ogni donna e uomo amati da Signore. Un invito all’amore da richiamare nel primo giorno dell’anno guardando alla Madre di Dio, ed anche come giornata mondiale per la pace. Col pensiero rivolto alle violenze di ogni genere che ci sono nel mondo e nel nostro territorio, ossia, le devastazioni del maltempo, la retata contro la ‘ndrangheta nei giorni scorsi, troppo ramificata, ha affermato che c’è bisogno di recuperare la pace. Papa Francesco, ha proseguito mons. Renzo, ci pone la pace come cammino di speranza, cammino di ascolto e di riconciliazione, la pace come cammino di riconversione ecologica per trasformare al meglio le relazioni con i nostri fratelli e con il creato. «La pace – ha aggiunto – si costruisce iniziando cammini diversi». Ha concluso la sua omelia soffermandosi su Maria e sul suo saper trasmettere gioia e pace ai pastori del suo tempo e a tutti quanti noi. A conclusione della solenne celebrazione eucaristica, il vescovo e tutti i sacerdoti hanno sostato davanti alla tomba del Beato don Mottola.

E oggi, 3 gennaio, ricorre la sua nascita avvenuta nel 1901. La famiglia Oblata si riunirà per ricordarlo. Sarà presente il postulatore della Causa di Beatificazione don Enzo Gabrieli che presiederà una solenne celebrazione eucaristica, alle ore 17.30 nella Concattedrale. Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.

Vittoria Saccà

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