Anche a Tropea la Panchina rossa

TROPEA – Anche nella Perla del Tirreno, la Panchina rossa parla alla gente delle donne e della loro libertà a volte negata da uomini violenti. Nella mattinata di ieri, giornata internazionale della lotta contro la violenza alle donne, è stata svelata in piazza Duomo. Posta di fronte alla straordinaria visione del porto di Tropea, la panchina rossa recita una frase di Emily Dickinson: «Il silenzio è tutto ciò che temiamo – C’è riscatto in una voce». Ed è un invito a denunciare le violenze, affinchè si ponga fine a questa piaga sociale che vede molte donne vittime di violenze maschili. Solo in questo anno, le donne assassinate sono state 95. Quasi una ogni tre giorni, morte sia in ambito familiare che all’interno di una relazione di coppia. Nel 2018, le donne uccise erano state 142. In questo 2019 sono state meno dell’anno scorso, è vero, ma ciò non può consolare.

L’inaugurazione della panchina rossa è avvenuta dopo un incontro avvenuto presso la sala di palazzo Santa Chiara. L’evento è stato voluto e organizzato dal comune, dall’associazione Sos Korai e dall’Istituto superiore tropeano.

A dare il via, è stata Beatrice Lento, presidente di Sos Korai che si è soffermata sul significato della panchina rossa, simbolo di un percorso che dura 365 giorni all’anno contro la violenza sulle donne, contro le diseguaglianze e le discriminazioni. Idea lanciata dagli Stati Generali delle Donne, e da nord a sud, negli ultimi anni, sono state installate molte panchine rosse, aderendo al loro progetto, per dire no alla violenza sulle donne. E anche il nome della città di Tropea ora sarà inserito nell’elenco dei tanti comuni italiani che intendono in questa maniera sensibilizzare e informare sul tema della violenza contro le donne.

Gli studenti dell’Istituto superiore hanno strettamente collaborato contribuendo fattivamente alla nascita della panchina. Un video ne ha raccontato i momenti che li ha visti impegnati e coinvolti fino alla scrittura della frase. Durante l’evento sono stati i protagonisti con le loro performance. Hanno cantato significative canzoni Giada Mazzitelli, Federica Furchì, Fatima Porcelli e Chiara Carone, accompagnate dal complesso musicale composto dagli studenti Tommaso Grillo, Alessio Paglianiti e Andrea Rizzo.

Alla manifestazione, il sindaco Giovanni Macrì, presente con tutta la Giunta, ha rimarcato l’importanza dell’evento che ha trovato la collaborazione dell’associazione Sos Korai e dell’Istituto superiore, esprimendo il suo augurio che la violenza sulle donne possa finalmente terminare.

La vice preside Maria Domenica Ruffa, nel portare i saluti del dirigente Nicolantonio Cutuli, ha affermato che la scuola è da sempre impegnata contro la violenza sulle donne combattendo la sub cultura maschilista. Percorso iniziato diversi anni fa con la dirigenza della Lento e che prosegue oggi con Cutuli.

E’ stata la volta di Luigia Barone, giudice onorario presso il Tribunale dei Minori di Catanzaro, presente all’evento insieme al giudice Mario Santoemma. L’intervento di Barone è stato incentrato su una testimonianza relativa ad un episodio, che li ha visti entrambi coinvolti, in un tentativo di suicidio perpetrato da una giovane ragazza che, stanca delle continue violenze del padre su di lei e sui suoi fratelli, aveva deciso di impiccarsi.

Loro hanno assicurato alla giustizia il padre.-padrone. Ma purtroppo, ha detto inoltre, la ragazza è rimasta in un letto, in stato vegetativo «ed era una ragazza come voi, anche brava a scuola». I suoi messaggi di aiuto, purtroppo, non sono stati colti.

Ecco l’importanza di denunciare le violenze, di rivolgersi ai centri antiviolenza, di chiedere aiuto, prima che sia troppo tardi.

Vittoria Saccà

About Vittoria

Docente di Materie letterarie presso il Liceo Scientifico "Berto" di Vibo Valentia. Vivo a Tropea, splendida cittadina che si affaccia sul mar Tirreno. Sono giornalista pubblicista.

Lascia un commento