Borse di studio in memoria di Antonio Mamone

Consegnate all’hotel Tropis

TROPEA – Avrebbe compiuto 51 anni, Antonio Mamone, il 26 agosto di quest’anno. Ma un male incurabile lo ha strappato all’effetto dei suoi cari e dei suoi tanti amici, il 22 luglio del 2018.  Un dolore immenso la sua perdita, specie per la mamma Vittoria Massara, per la moglie Annalisa Pascuzzi, per le sorelle Domenica, Francesca e Maria Luisa. Ma loro, a distanza di un anno, hanno saputo proiettare quel loro dolore in un cono di luce di speranza per i giovani studenti di questa nostra città. Grazie al progetto di una borsa di studio da donare in memoria di Antonio.

La consegna è avvenuta durante una particolare, quanto emozionante serata che si è svolta proprio all’hotel Tropis, creatura di Antonio, che l’ha voluta con forte determinazione.

Organizzata di tutto punto, all’esterno dell’hotel, sotto il cielo stellato e tra le palme illuminate, la cerimonia è stata condotta dai due bravi giornalisti Rai, Pasqualino Pandullo e Karen Sarlo che, con la professionalità che li contraddistingue, hanno donato un tocco di grazia all’intera serata unitamente agli  intermezzi musicali di Rino e la Swing Orchestra.

Di fronte al numeroso pubblico, un salotto con il dirigente dell’istituto Superiore Nicolantonio Cutuli, il sindaco della città Giovanni Macrì, Maria Luisa Mamone, il presidente del Consiglio d’Istituto Damiano Vita. Il primo intervento è stato quello della famiglia Mamone che ha voluto e realizzato il progetto della borsa di studio intitolata ad Antonio, e quindi ha preso la parola Maria Luisa. Con forte emozione, ha parlato di Antonio, di ciò che rappresentava per tutta la famiglia, dei suoi progetti, del suo modo di guardare al futuro. «Ricordare Antonio non è privo di emozioni» ha aggiunto. Emozioni che sono forti mentre il suo sorriso è un qualcosa che si porta nel cuore. Antonio, che aveva studiato all’università di Pisa, tornando a Drapia iniziò la sua avventura insieme al padre Francesco presso l’hotel Maddalena. Ma vedeva un hotel anche a Tropea, lo sognava. E così fu. Nacque il Tropis. Poi, alla morte del padre, la famiglia aveva pensato ad un progetto per una borsa di studio alla sua memoria. Ma i casi della vita misero il progetto da parte. E avvenne la malattia di Antonio e la sua perdita. E quel progetto è tornato alla luce portando con sé i tanti desideri di Antonio, il giovane imprenditore che credeva molto nei giovani e nella necessità di dare loro la speranza di un futuro che va costruito ora. Le borse di studio che sono state donate, sono un passaporto per navigare con sicurezza verso il futuro che si sogna.

E’ poi intervenuta la nipotina Adua che ha continuato il ricordo di Antonio, zio amorevole e buono, mentre su un grande video scorrevano immagini dei giorni felici.

E’ seguito l’intervento del sindaco Macrì, il quale ha ricordato la sua amicizia trentennale con Antonio e la cui perdita è ancora causa di sofferenza in lui. «Antonio aveva un intuito formidabile, il Tropis è figlio suo più che di Don Ciccio. Per me – ha aggiunto – é ancora troppo presto per poter parlare di lui senza emozionarmi. Passione e determinazione erano le sue qualità preminenti. Gli ho dedicato la mia vittoria che purtroppo non ho potuto condividere con lui. Con Antonio ho spartito il dolore della sconfitta e se oggi sono Sindaco lo devo a Lui che mi ha incoraggiato a provarci ancora».

La parola è poi passata al dirigente Cutuli che si è soffermato sul suo incontro con Antonio del quale ha immediatamente compreso il modo affabile e cortese. Personalità squisita, aperta e disponibile. Poi l’incontro con le sorelle e la proposta del progetto delle borse di studio subito accolta. Quindi la messa in moto di un comitato tecnico scientifico che fosse in grado di scegliere i ragazzi meritevoli della borsa di studio. Del comitato ha parlato Damiano Vita che lo ha presieduto.

Molto coinvolgente è stato il momento in cui la conduttrice Sarlo è scesa tra il pubblico chiedendo ad alcuni un pensiero su Antonio. Tra questi, l’architetto Luigi Giffone, il medico che lo seguì fino agli ultimi suoi giorni, Giovanni Vallone, l’ex dirigente dell’istituto Superiore Beatrice Lento.

Ed è giunto il momento tanto atteso dagli studenti intervenuti, la proclamazione dei vincitori e premiazione con le borse di studio.

Per il Liceo Classico, il borsista è Gabriele Sticca. La professoressa Maria Domenica Ruffa lo ha presentato al pubblico unitamente alla classe. Vincitrice per il Liceo Scientifico è  Anna Accorinti. La giovane studentessa è stata presentata dalle professoresse Teresa Bozzolo e Loredana Giroldini.

Per il Professionale Servizi Commerciali, la borsa di studio è stata assegnata a Davide Saturno che è stato presentato dai professori  Fortunato Frezza e Rinuccia Barilaro.

Tre Borse di Studio sono infine andate agli studenti dell’Alberghiero presentati al pubblico dai professori Lella Melidoni e Nicola Tripodi. Loro sono Elena Lorenzo, che vorrebbe intraprendere gli studi di medicina, Simone Grillo e Giuseppe Mazzitelli che continueranno a perfezionarsi nel campo della ristorazione.

Il conduttore Pandullo ha sottolineato che la borsa di studio consiste nel pagamento da parte della famiglia Mamone dei relativi corsi di formazione che i vincitori andranno a frequentare.

Si è conclusa, così, con il lancio del tocco da parte di tutti gli studenti neo diplomati in un tripudio di allegria quale sa essere sempre la gioventù se adeguatamente supportata. La prima esperienza  de “Costruisco il Mio Futuro” borsa di studio in memoria di Antonio Mamone è tutta racchiusa nella poesia di Stephen Littleword dal titolo “Le persone che lasciano il segno”  che è stata letta per Antonio. «Mi piacciono le persone che lasciano il segno. Non cicatrici. Sono quelle persone che entrano in punta di piedi nella tua vita e la attraversano in silenzio. Parlano i gesti non la voce alta, gridano le emozioni non la rabbia. Mi piacciono le persone che lasciano il segno, lì in quel piccolo posto chiamato cuore. Sono quelle che mai se ne andranno perché quel posto se lo sono conquistato con le piccole attenzioni di ogni giorno». E Antonio sì, in punta di piedi ha conquistato il cuore di tutti.

Vittoria Saccà

About Vittoria

Docente di Materie letterarie presso il Liceo Scientifico "Berto" di Vibo Valentia. Vivo a Tropea, splendida cittadina che si affaccia sul mar Tirreno. Sono giornalista pubblicista.

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