Convegno “Per non dimenticare”

PARGHELIA – “Per non dimenticare”, questo il titolo del convegno che si è svolto nella sala consiliare. Organizzato dall’amministrazione comunale e per iniziativa del consigliere Gabriele Vallone con delega alla Cultura, il convegno è iniziato con la lettura dei nomi dei 50 caduti di Parghelia durante la guerra del 15/18. A leggerli è stata Rina Meligrana, nipote del caduto Orazio Meligrana, mentre i presenti in sala hanno ascoltato in piedi la lettura. Un momento solenne, questo, al quale ha fatto seguito l’intervento del primo cittadino Antonio Landro che, dopo i saluti, ha introdotto il tema soffermandosi sulle cause politiche e sociali che portarono allo scoppio della Grande Guerra, a partire dall’eccidio di Serajevo sino alla sua conclusione. Con un richiamo critico ai problemi che portarono alla successiva nascita del fascismo, alle leggi razziali e alla deportazione degli ebrei. Al convegno erano presenti il presidente del Consiglio comunale Pasquale Ferrazzo, il vice sindaco Tommaso Belvedere, l’assessore Eugenio Mazzitelli e il consigliere di maggioranza Michele Giacco. Hanno seguito i lavori,  i sindaci di Zaccanopoli Pasquale Caparra e di Zambrone Corrado L’Andolina, l’ex consigliere regionale del PD Franco De Luca, l’arciprete di Parghelia don Giuseppe Florio, l’ex consigliere comunale del PD dott. Leonardo De Luca, il presidente del Centro Studi Galluppiani Luciano Meligrana, il responsabile della Cgil Pensionati del vibonese Michelino Iannelli, il presidente dell’associazione Onde Mediterranee Pasquale De Luca e la segretaria dell’Istituto del Nastro Azzurro Teresa Richichi.

Con il coordinamento del giornalista Pino Vita, si sono svolti i vari interventi. Ha preso la parola  il consigliere Vallone che ha illustrato la proposta del Sindaco di erigere un monumento per ricordare e onorare i caduti di Parghelia, sottolineando come l’intera maggioranza comunale sia impegnata nella realizzazione di un programma culturale per rendere vivi i valori della tradizione civica del paese. Enzo Santoro, presidente della Federazione provinciale di Catanzaro dell’Istituto del Nastro Azzurro, ha sottolineato il ruolo della Calabria nella Grande Guerra e come  la nostra regione sia la terza in Italia in rapporto al totale delle truppe mobilitate e poi, con l’ausilio di alcune diapositive, ha ricordato le motivazioni delle Medaglie al valor militare dei decorati di Parghelia. Al termine del convegno lo stesso presidente ha consegnato al sindaco un labaro dell’associazione per il comune di Parghelia.

E’ seguito l’intervento di mons. Filippo Ramondino, direttore dell’Archivio Storico Diocesano che ha ricordato le riserve di Papa Benedetto XV  “sull’inutile strage”, ed ha tracciato un quadro della presenza dei sacerdoti nella guerra 15/18, riproponendo testimonianze e brani di lettere scritte dal cappellano calabrese don Carmine Cortese e dal vescovo di Mileto mons. Giuseppe Morabito. E’ quindi  intervenuto Mimmo Caparra, nipote di Girolamo Caparra,  caduto a Trieste all’età di 27 anni e sepolto nel Sacrario di  Redipuglia,  e di Pungitore Andrea, deceduto in un campo di prigionia dell’Albania, il quale ha ricordato il sacrificio dei suoi congiunti e quello di tutti i caduti, passando poi a esaminare i comportamenti dei vertici militari e delle forze politiche del tempo e le loro responsabilità nella successiva nascita del fascismo.

Cristina Anello, presidente della Pro Loco di Parghelia, ha sottolineato l’impegno dell’associazione nel mantenere viva la memoria dei caduti, annunziando per la “Giornata della Memoria” del 27 gennaio la proiezione pubblica  del film “Il bambino con il pigiama a righe”.

Ha concluso i lavori  il coordinatore Vita che ha ricordato come nelle trincee della “Grande Guerra”, dove i calabresi furono numerosi, ebbe inizio la vera nascita della Nazione. Ha commentato alcune cifre sullo svolgimento della “Grande Guerra” che ha avuto seicentomila morti, un milione di feriti e seicentomila prigionieri di guerra  sottolineando la partecipazione delle donne e la presenza al fronte di sacerdoti e cappellani militari. A questo bilancio doloroso, la Calabria ha contribuito con ventimila morti e con lo stesso numero di mutilati e invalidi.

Vittoria Saccà

About Vittoria

Docente di Materie letterarie presso il Liceo Scientifico "Berto" di Vibo Valentia. Vivo a Tropea, splendida cittadina che si affaccia sul mar Tirreno. Sono giornalista pubblicista.

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