Interessante convegno – 8 Settembre “Tra memoria e rinnovamento”

20180908_180218PARGHELIA – Fortemente voluto da Gabriele Vallone, consigliere delegato alla Cultura, si è celebrato il ricordo delle vittime dell’8 settembre 1905 causate dal terremoto che sconvolse la Calabria. I 70 morti di quella terribile alba sono stati omaggiati con la deposizione di una corona d’alloro ai piedi del monumento, da parte del sindaco Antonio Landro e del consigliere Vallone. La giornata è stata caratterizzata da un momento di riflessione organizzato in collaborazione con la Pro Loco e l’Arc. Sant’Andrea che, sotto il titolo di “Tra memoria e rinnovamento”, ha visto validi relatori presso la sala consiliare.

A dare l’avvio è stato il primo cittadino Landro, seguito da Vallone, promotore dell’iniziativa, che hanno salutato i presenti e rimarcato il senso dell’incontro. Con la moderazione di Roberto Mazzitelli, a prendere la parola per primo tra i relatori è stato Carlo Tanzi, capo della Protezione civile Calabria. Un intervento a tutto campo, il suo, sulla situazione image-09-09-18-08-27idrogeologica in Calabria e sui rischi che si possono correre. Tra le tante cose, ha affermato che bisognerebbe mantenere puliti i fossi e le cunette, ma oggi sono abbandonati perché le province di Vibo Valentia e Crotone non esistono più. «Se l’acqua viene disciplinata, non fa danni» ha aggiunto. Per i terremoti, ha affermato che sono generati dalla faglie che si muovono e non si possono prevedere. Bisogna fermare l’abusivismo e costruire con criteri antisismici e cemento di qualità. Quest’ultimo ha la durata di 50 anni pertanto è necessario monitorare ponti, strade, scuole altrimenti si rischia che crollino.

Ha preso la parola Francesco Campennì, docente presso l’Università della Calabria, che ha descritto com’era Parghelia prima del terremoto del 1905. Evento catastrofico che portò i riflettori sulla cittadina e ha citato una serie di giornalisti e scrittori che a quei tempi parlarono dell’evento. Compreso il ritrovamento di quella bimba che rimase sepolta per 96 ore. Alcuni definirono i superstiti di Parghelia come vittime di un “instupidimento” girando attoniti tra le macerie, mentre gli abitanti di Zaccanopoli e Fitili si rimboccarono le maniche mettendosi a scavare. «Parghelia – ha aggiunto Campennì- possiede la dimensione dello spazio ma non del tempo». Ad ogni modo, nel disastro generale, rimase intatta la Chiesa di Portosalvo, grazie alla quale è stato possibile recuperare segni della Parghelia di prima. Una cittadina dove 9 su 10 abitanti erano marinai di tonnara o di feluca. Le donne si dedicavano alla tessitura ed «era un territorio con un tessuto economico molto vivace al quale il terremoto del 1905 diede un colpo mortale». Ha parlato di alcune famiglie come quella di Scordamaglia, Jerocades, Mazzitelli, Ottaviani.

Ha concluso gli interventi Girolamo Caparra, già professore di latino e greco presso il Liceo classico P. Galluppi di Tropea. Dopo essersi complimentato con gli organizzatori per l’incontro serio, fattivo e fecondo, con interventi seri come quello di Tanzi, ha affermato che tutto induce a riflettere su alluvioni e terremoti quindi anche su come si è costruito dopo il 1905. La comunità di Parghelia, viveva un tempo di laboriosità, ed era riuscita ad avviare il suo circuito commerciale di idee e di cultura, tant’è che la popolazione era aumentata di numero. Il terremoto la fermò. I giornali dell’epoca, la definivano “morta”, con i soccorsi insufficienti e lenti. E’ importante incontrarsi, ha proseguito «per fare memoria operante del presente che sviluppa l’azione politica». Per evitare tragedie causate dall’incuria umana, ha concluso, vi è la prevenzione su paesaggio e ambiente investendo in risorse ed ha invocato un progetto politico culturale che torni ai grandi valori.

Vittoria Saccà

About Vittoria

Docente di Materie letterarie presso il Liceo Scientifico "Berto" di Vibo Valentia. Vivo a Tropea, splendida cittadina che si affaccia sul mar Tirreno. Sono giornalista pubblicista.

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