La cipolla rossa di Tropea – “Oro Rosso di Calabria”

FB_IMG_1530882671528TROPEA – E’ tempo di sagre tra le quali non può mancare quella dedicata alla regina della tavola italiana, la cipolla rossa di Tropea che dal 28 marzo 2008 si vanta del marchio Igp.

Fonti storiche affermano che la cipolla, appartenente alla famiglia delle Liliaceae, sia stata introdotta nel bacino del mediterraneo e in Calabria, prima dai Fenici e dopo dai Greci, diffondendosi in quel tratto di costa che va da Fiumefreddo Bruzio fino a Nicotera.

Famosa anche oltre i confini nazionali, la cipolla che si coltiva in una vasta area tirrenica che va dalle province di Cosenza e Catanzaro, fino a Vibo Valentia, è tutta racchiusa nel nome di “Cipolla rossa di Tropea”, con il marchio di indicazione geografica protetta. E’ tutelata ad ogni latitudine dal “Consorzio della Cipolla Rossa di Tropea IGP”, con sede a Tropea, presieduto da Giuseppe Laria e diretto da Simone Saturnino.

Nell’andare dei tempi è stata persino oggetto di poesia come nei versi del grande Pablo Neruda che così la descrisse: “Cipolla, anfora luminosa, petalo e petalo si formò la tua bellezza, squame di cristallo ti accrebbero e nel segreto della terra oscura si arrotondò il tuo ventre di rugiada. Sotto la terra fu il miracolo…”. Un miracolo davvero, quello di questo alimento di terra di Calabria che si nutre principalmente dei raggi del sole i quali le conferiscono quella dolcezza inimitabile.  

Ricercata per una infinità di qualità, è composta per il 90% di acqua, contiene pochissimi grassi e alcuni elementi minerali di rilievo quali potassio, calcio e fosforo. Si dice che sia afrodisiaca, ma anche antisettica, anestetica, diuretica, che cura i reumatismi, il mal di testa, gli ascessi, le verruche, i foruncoli, le emorroidi, che favorisce la secrezione biliare, evita raffreddore e influenza, emolliente, antiasmatica, antisclerotica, regola il tasso di colesterolo nel sangue, indicata anche  contro il diabete e le punture di insetti, che allontani il rischio tumorale e preservi dall’invecchiamento. E ancora, croccante e carnosa, sta bene in tutte le pietanze, servita in tutte le maniere e addirittura trasformata in marmellata grazie alla sua dolcezza.  In poche parole, un vero toccasana.

Bella anche a vedersi nei suoi colori rosso vivo, richiama l’attenzione nei negozi tipici di corso Vittorio Emanuele. Non ha resistito a farsi fotografare tra le corone di cipolle Vittorio Brumotti, il biker di “Striscia la notizia”, e neanche l’ex senatore Antonio Razzi. Perché la cipolla rossa di Tropea, definita “Oro rosso di Calabria”, è uno speciale dono della natura a questa terra. E il Consorzio della Cipolla Rossa di Tropea IGP, ha saputo e sa come portarla sempre in alto nel mercato di tutto il mondo. Non è un caso se è entrata a far parte degli ingredienti del minestrone della Findus, così come nei panini della McDonald’s Italia, ed è protagonista in molte trasmissioni televisive. A Tropea la sagra della cipolla si è tenuta fino al 2012, da allora non più per varie vicissitudini, ma il 13 di questo mese si terrà a Ricadi, luogo che dista alcuni chilometri dalla città che dà il nome al bulbo più affascinante e misterioso della cucina italiana.

Vittoria Saccà

La cipolla, ingrediente sempre presente nei ristoranti di Tropea

20180808_114727TROPEA – La cipolla rossa non può mancare nelle pietanze che tutti i ristoratori inseriscono nei loro menu, perché è un alimento che, tra le altre cose, contraddistingue la città, Perla del Tirreno. Così come probabilmente avviene in tutti, al ristorante Pimm’s, sito al lato dell’affaccio Raf Vallone, che da oltre trent’anni delizia i palati dei suoi affezionati clienti per tutti i giorni dell’anno, l’oro rosso di Calabria è un alimento che quotidianamente fa la sua parte.

Gestito con professionalità da Franco Seva a cui oggi si è affiancato il figlio Carmine, con loro opera lo chef Giuseppe De Luca. Proveniente dalla vicina Santa Domenica di Ricadi, ha studiato presso una scuola alberghiera formandosi e perfezionandosi negli anni nel settore della enogastronomia. Da ben quindici anni opera come chef.

«La cipolla rossa di Tropea –  afferma De Luca – la uso quotidianamente. E’ un alimento che si presta bene negli antipasti, spesso unita a gamberi e bottarga; molto apprezzata come contorno nei vari secondi piatti, oppure nell’insalata tropeana per la quale la cipolla viene unita a pomodori, mozzarella, capperi, olive, basilico e olio. E poi, quasi sempre la serviamo in agrodolce».

A chi non ama mangiare il pesce, spesso tra i piatti consigliati vi è un primo di “Pennette alla tropeana”, molto ricercato dagli intenditori. Piatto semplice e di poco impegno e che lascia sempre tutti soddisfatti. Lo chef De Luca lo prepara così: mentre si mette a bollire l’acqua per far cuocere la pasta, far rosolare la cipolla insieme alla pancetta e sfumarle pian piano con il vino bianco. Aggiungere gradualmente pepe nero, semi di finocchietto, sale e olio. Scolate le penne al dente, aggiungere il composto. A piatto ultimato, prima di servire, se si vuole si può scegliere di aggiungere formaggio grattugiato e un pizzico di ricotta affumicata. Ed è proprio la cipolla rossa di Tropea, conclude De Luca, che regala al piatto quel sapore che lo rende particolarmente unico e delizioso al palato.

Vittoria Saccà

 

About Vittoria

Docente di Materie letterarie presso il Liceo Scientifico "Berto" di Vibo Valentia. Vivo a Tropea, splendida cittadina che si affaccia sul mar Tirreno. Sono giornalista pubblicista.

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