RICADI – Oggi, a Messina, si parlerà di Giuseppe Berto. Precisamente presso l’Università degli studi, nell’aula magna del rettorato. L’evento è organizzato dall’associazione “Casa Berto” di Capo Vaticano, insieme all’accademia Peloritana dei Pericolanti e con il patrocinio del dipartimento di scienze Veterinarie e del dipartimento di Civiltà antiche e moderne. Il titolo dell’evento è “Giuseppe Berto a quarant’anni dalla morte”.
Sarà una mattinata intensa e interessante che avrà inizio alle ore 10.00 per terminare intorno alle 13.30 e alla quale sarà presente Antonia, la figlia di Giuseppe Berto.
Ad aprire i lavori sarà Giuseppe Rando, preside presso l’Università, con i saluti istituzionali. Seguiranno le relazioni di Saverio Vita, proveniente dall’Università di Bologna, che si soffermerà su “Giuseppe Berto scrittore: fortuna editoriale”; Paola Radici Colace dell’Università di Messina, parlerà de “Il male oscuro: dal romanzo al film di Monicelli”. Il dibattito concluderà la prima sessione.
Darà inizio alla seconda sessione Antonio Di Rosa dell’Università di Messina, il quale si soffermerà su “ Da ‘Il male oscuro’ di Giuseppe Berto ad oggi: percorso di una malattia fantasma”; sarà la volta di Antonio Pugliese, dell’Università di Messina, che invece parlerà dell’argomento “Ricordando Beppe Berto. Dalla civiltà contadina all’antropologia di una passione: pet therapy”.
Seguirà il dibattito. Sarà poi Nicola Rombolà, critico letterario e giornalista, a concludere l’intensa mattinata soffermandosi su “ Giuseppe Berto e la Calabria”.
Giuseppe Berto, che è nato a Mogliano Veneto il 27 dicembre del 1914, morto a Roma il 1 novembre del 1978, è stato uno dei più grandi scrittori italiani. Ricordiamo che, innamorato della Calabria e particolarmente di Capo Vaticano, per sua volontà, riposa nella città calabrese. Nel suo ricordo, si porta avanti da anni il Premio letterario a lui dedicato. A quarant’anni dalla suo morte, l’Università di Messina accoglie l’evento in suo ricordo, con soddisfazione della “Casa Berto” e dei professori Pugliese e Rombolà.
Vittoria Saccà