“Il mestiere di povero” – Convegno organizzato dal MCL (Movimento Cristiano Lavoratori

TROPEA – Nel giorno dedicato a San Giuseppe, si è svolto un convegno sul lavoro presso il salone conferenze del Museo diocesano, organizzato dal comitato del Movimento Cristiano Lavoratori.

Erano presenti Salvatore Crupi – portavoce Forum Terzo Settore- prov. di Vibo Valentia; Sandro Cortese – presidente provinciale MCL Vibo Valentia; Katia Stancato – portavoce Forum Terzo Settore Regione Calabria, il vice sindaco e assessore al turismo Massimo L’Andolina.

A moderare gli interventi che sono stati incentrati sul tema “Il mestiere di povero – processo all’art. 4 della Costituzione italiana”, è stato Cortese, il quale ha specificato che il convegno non è politico, ma culturale, nonché in onore di S. Giuseppe falegname, in attesa che si possa fare la festa il primo maggio. Ha preso la parola Crupi che si è soffermato su “Il processo all’art. 4 della Costituzione italiana” di Danilo Dolci, il quale, nel 56, proponeva di attivarsi e fare ciò che avrebbero dovuto fare le amministrazioni, ristrutturando le strade dissestate insieme ai disoccupati. Ha parlato anche di Pinocchio dove Geppetto fa di mestiere “il povero” e di alcuni passi del Vangelo che parlano del lavoro. Per Crupi, è necessario che tutti i cittadini, così come recita l’art. 4 della Costituzione italiana, abbiano un minimo di reddito garantito, per poter continuare a vivere con dignità. Cortese, nell’affrontare il tema del convegno, ha sottolineato che si era abituati a pensare ad uno Stato Padre che apriva le porte per una sistemazione duratura e definitiva, e invece, “siamo rimasti orfani di Stato” perché si è creata una situazione di adattabilità, precarietà e insicurezza.  Oggi  non c’è più “il fenomeno della piena occupazione” come era un tempo; è nato un nuovo mestiere, quello “di povero”. Ha poi parlato dei giovani e della loro necessità d’imparare “il mestiere di studiare a fare più esperienze possibili in campo lavorativo”, quindi lavori precari e poco remunerati. I più penalizzati, poi, sono le donne e chi vive nel mezzogiorno, due categorie che portano a casa un salario di soli 800 euro. Non si può, comunque, fare a meno della politica, sebbene quella cattiva ha allontanato i giovani. In un periodo di crisi come questo che si sta vivendo, ha proseguito Cortese,  bisogna comprendere che vi è “necessità di cambiare politica economica”, quindi “di eliminare le posizioni di rendite e di privilegi a favore di pochi e a danno di molti, soprattutto dei giovani costretti ad adattarsi al mestiere di povero perché non più garantiti dall’art. 4 della Costituzione”. E’ quindi intervenuta Stancato, la quale ha messo in evidenza le difficoltà di crescita di questo tempo, soprattutto nel nostro mezzogiorno. Si vive in un periodo di grande trasformazione anche a livello europeo e la crisi investe tutto e tutti. Crisi che, però, deve essere da stimolo per trovare giuste soluzioni d’uscita, quindi cogliendo l’opportunità per progredire. Oggi, solo uno su quattro lavora, e la situazione non è migliore per le donne. In una relazione sulla crescita economica, è ben evidenziato che bisogna partire dal coinvolgimento della donna nel campo lavorativo e dei giovani se si vuole uscire dalla crisi. In base all’art. 4 della Costituzione, poi, bisogna offrire a tutti le opportunità di lavoro. Stancato ha proseguito parlando dell’art. 18 che qui nel mezzogiorno ha poco effetto, del microcredito che si è arenato, di internet, della banda larga, di tanto altro. Ha concluso affermando che da calabrese crede “nel nostro talento, nella nostra creatività, nella nostra tenacia” e che si possono trovare nel nostro territorio, le sfide per vincere questa scommessa. A concludere gli interventi, L’Andolina che dopo aver portato i saluti dell’amministrazione, ha detto che effettivamente la società contemporanea sta passando un brutto periodo, con enormi difficoltà per il lavoro. E bisogna preoccuparsi di coloro che un lavoro non ce l’hanno e di chi stenta ad arrivare a fine mese. Che i tempi siano davvero particolari, ha aggiunto, la dice lunga l’ulteriore decurtazione del 20% agli enti comunali. Ad ogni modo, si ha il compito di sfruttare tutto ciò che è umanamente sfruttabile e di far in modo che i giovani possano trovare un posto di lavoro. Loro, per primi, devono studiare, imparare le lingue, l’informatica, formarsi. E’ un periodo di grande difficoltà dal quale si spera di uscire al più presto possibile.

Vittoria Saccà

About Vittoria

Docente di Materie letterarie presso il Liceo Scientifico "Berto" di Vibo Valentia. Vivo a Tropea, splendida cittadina che si affaccia sul mar Tirreno. Sono giornalista pubblicista.

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