“L’intellettuale disoccupato” – il terzo romanzo di Lino Daniele


TROPEA- E’ stato pubblicato da poco, dalla casa editrice “Falco Editore” di Cosenza, il terzo romanzo dello scrittore e giornalista Lino Daniele. Dal titolo “L’intellettuale disoccupato”, l’opera nasce dopo il primo romanzo “Il figlio ribelle” e “L’ultimo contadino di Bugurna”. Lino Daniele, nato ad Arena, è residente nella cittadina tirrenica da molti anni. Egli è stato insegnante di materie letterarie nella scuola secondaria di primo grado. A Tropea, dove ha costruito la sua famiglia, è stato sempre parte attiva nella vita culturale. Infatti, ha contribuito alla nascita di diverse testate giornalistiche cittadine scrivendo anche articoli di diverso genere, in qualità di redattore. E’ l’ideatore della nascita dell’associazione “Accademia degli affaticati” dove, tutt’ora, ricopre la carica di vice presidente. E’ uno dei maggiori esponenti dell’associazione “Università delle tre età” all’interno della quale ha tenuto già due conferenze, una su Francesco Perri, l’altra sugli scrittori calabresi soffermandosi in particolare su Saverio Strati.

Profondo studioso della storia dell’emigrazione che ha coinvoltola Calabria, è stato relatore in diversi convegni sul tema relativo, anche presso il liceo linguistico pedagogico “Mazzini” di Locri. L’ultima sua fatica, “L’intellettuale disoccupato”, è stata pubblicata nel luglio di quest’anno. Una storia che l’autore ha voluto ambientare subito dopo i clamori del ’68 e il protagonista è proprio uno di quei giovani che furono dietro le barricate per urlare contro il sistema, durante gli anni universitari. E poi, quando divenne un laureato in Economia e commercio con 110 e lode, nonché con merito di pubblicazione, divenne uno dei tanti disoccupati del paese. La storia si fa sempre più avvincente perché lo scrittore Daniele, intorno alla vicenda in sé, intreccia anche il grande dilemma interiore che pervade il protagonista. Ovvero, se continuare a credere a quei valori per i quali aveva combattuto dietro le barricate nel ’68, o cedere al sistema malato e diventare alla stessa maniera pur di riuscire ad ottenere un posto di lavoro che gli garantisse una vita migliore e non si sentisse più uno “zero, socialmente zero”. Perché era un laureato sì, ma disoccupato e quindi costretto a chiedere i soldi alla famiglia. Come finisce la storia, la lasciamo alla curiosità del lettore. Di certo, di laureati disoccupati, purtroppo, se ne contano tanti anche nei giorni nostri. Sebbene ambientata negli anni ’70-’80, l’opera de “L’intellettuale disoccupato”, per molti versi, è attuale.

Il libro è stato presentato ieri, alle 15,30, presso la sede della Cgil di Vibo Valentia.

 Vittoria Saccà

About Vittoria

Docente di Materie letterarie presso il Liceo Scientifico "Berto" di Vibo Valentia. Vivo a Tropea, splendida cittadina che si affaccia sul mar Tirreno. Sono giornalista pubblicista.

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