Incontro a palazzo S. Anna per parlare delle problematiche della scuola media

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TROPEA- Alcuni giorni addietro avevamo registrato le dichiarazioni di un padre di un alunno di scuola media preoccupato per il fatto che la sede dove oggi avvengono le lezioni, ovvero l’ex ospizio S. Rita a palazzo Collareto, non è una sede ideale tanto da poter sperare che lì vi resti per sempre. Siamo tutti a conoscenza delle varie vicissitudini che hanno indotto i commissari prefettizi, Giovanni Cirillo e Maria Rosaria Luzza, ad optare per la riconversione dell’ex ospizio a scuola. Una scelta e una soluzione dettata dalla necessità di garantire a tutti i piccoli studenti un luogo dove poter continuare ad esercitare il loro diritto allo studio. Ma non è una soluzione da potersi ritenere definitiva. Il genitore dell’alunno, il dottor Giuseppe  De Bella, con più di una missiva si appellava alle figure istituzionali chiedendo per il proprio figlio e per tutti gli altri studenti, una sede appropriata al ruolo quindi anche garante della sicurezza.

Nella sua ultima lettera, comunque, metteva in chiaro i tanti punti deboli e negativi che palazzo Collareto presenta, tra cui la ristrettezza delle aule dove i ragazzi “devono stare gomito a gomito e trascorrono sei ore al giorno apprendendo, per come si può,  a risparmio di ossigeno.” Naturalmente, il signor De Bella, perfettamente consapevole delle urgenze che ne hanno dettato la scelta, si appella alle istituzioni affinché si affretti l’iter necessario che possa dare ai ragazzi una sede scolastica perfettamente idonea sotto tutti i punti di vista. Qualche giorno addietro, insieme ai rappresentanti del comitato dei genitori, è avvenuto un incontro a palazzo S. Anna, sede dell’amministrazione comunale, con il commissario prefettizio Giovanni Cirillo.

Secondo quanto viene riferito, Egli, dopo aver ascoltato i convenuti, “ha preso in seria considerazione la possibilità di validi prefabbricati da allocare nello spazio, ancora occupato, delle strutture scolastiche da demolire.

Altra zona utilizzabile potrebbe essere l’area dell’inutilizzato parcheggio comunale adiacente via Libertà”.

De Bella, tra l’altro, che agisce unicamente per il bene dei ragazzi e non ha altri fini, intende sottolineare che con la sua azione non intende accusare nessuno di quanto è stato fatto, perché “Ognuno ha fatto del proprio meglio ma non è abbastanza se, come pensavo e come ho potuto capire, questa situazione di precarietà temporanea  e grave pericolo dovessero durare anni”.

Purtroppo in Calabria vi sono numerose scuole che vivono situazioni simili ma non questo ”ci dobbiamo accontentare e rassegnare”. Una cosa è certa, forse bisognava utilizzare diversamente il danaro pubblico. Ma ad oggi, senza piangere sul latte versato, necessita muoversi per cercare di dare ai ragazzi una scuola prima di tutto sicura, anche se, a quanto sembra, i tempi non saranno brevi.

Vittoria Saccà

(Pubblicato su Il Quotidiano della Calabria)

 

 

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